Cetacei e tartarughe sorvegliati speciali. Ricercatori ‘ospiti’ di Tirrenia

Aumentare sempre di più le conoscenze sulla biodiversità marina nell’area del Canale di Sardegna, con la realizzazione di accurati monitoraggi di cetacei e tartarughe. Ma anche reperire i dati sull’inquinamento marino apportato dai rifiuti galleggianti, attraverso l’applicazione di un protocollo di specifico, testato e affinato durante i monitoraggi effettuati negli anni precedenti. Sono questi gli obiettivi dello staff dell’Area Marina Protetta Capo Carbonara, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che anche quest’anno è a bordo delle navi Tirrenia, sulla tratta Cagliari-Palermo, per proseguire un’attività di importanza fondamentale per la biodiversità marina. Gli studiosi, che ancora in questi giorni stanno proseguendo la loro attività di monitoraggio iniziata lo scorso luglio, stanno ottenendo informazioni particolarmente interessanti che verranno rese note nei prossimi mesi, una volta conclusa l’attività di ricerca a bordo dei traghetti. Il Gruppo Onorato Armatori si dice “orgoglioso di dare il suo contributo a questo progetto, nella convinzione che l’area del canale di Sardegna rivesta un’importanza fondamentale, e che questo lavoro sia essenziale per migliorare le conoscenze sulla biodiversità marina di questo tratto di mare sul quale, col passare degli anni, si hanno sempre più informazioni di grande utilità per salvaguardare il nostro ambiente marino”.

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Nel numero di maggio-giugno di Sardinia Post Magazine il servizio di copertina J’accuse! (di Manuel Scordo) è dedicato alle tartarughe Caretta caretta avvelenate dalla plastica. Grazie a loro – sentinelle del mare – il Cnr di Oristano ha elaborato una nuova metodologia di monitoraggio, diventata un modello per la difesa dell’ambiente. 

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