Alluvioni e frane, a rischio l’80% dei Comuni. Ma ora c’è un Piano di gestione

L’80 per cento dei Comuni sardi, dove vivono 100mila persone, è a rischio alluvioni e frane. È quanto emerso durante la presentazione del Piano di gestione del settore, presentato oggi ad Abbasanta dagli assessori
regionali dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente, Paolo Maninchedda e Donatella Spano, e del direttore dell’Autorità di Bacino, Roberto Silvano.

Il totale delle aree classificate a pericolosità idraulica è pari a 155.322,80 ettari, di cui 80.643,36 ricadono in classi di rischio più elevato, caratterizzate da tempi di ritorno minori o uguali ai 200 anni. Nelle stesse aree risultano residenti 99.479 abitanti (dati Istat 2011). In questo caso i Comuni interessati anche marginalmente sono 330, di cui 280 presentano aree caratterizzate da classi di pericolosità elevata.

Riguardo al rischio frana, gli ettari complessivi a rischio sono 492.278, di cui 332.052 ricadono in classi di pericolosità media, elevata e molto elevata. Anche in questo caso in queste aree, dove insistono 286 Comuni (di cui 280 presentano aree caratterizzate da classi di pericolosità elevate), risultano risiedere 99.426 abitanti.

“Si tratta di un atto di pianificazione che è previsto per legge e che non era stato ancora predisposto. Ora è adottato ed entra in vigore da dicembre 2015 – spiega Maninchedda -. La pianificazione è legata ad una lettura cartografica minuziosa (sono 1610 le tavole che costituiscono l’insieme delle mappe della pericolosità da alluvione a cui si aggiungono 330 tavole per i singoli Comuni, ndr), sono stati studiati gli assi fluviali (58 corsi d’acqua principali per una lunghezza complessiva di 1.117,9 km, ndr) ed è stato fatto un monitoraggio e una ricognizione per sapere dove esondano i fiumi, quanti e dove sono i canali tombati, un repertorio degli edifici pubblici, delle aree abitate e delle infrastrutture a rischio come ponti e strade”.

Insieme con l’assessore Spano, Maninchedda ha anche lanciato un appello ai Comuni perché adeguino i piani
di protezione civile e i piani urbanistici a fonte di questa nuova pianificazione e l’assessore dell’Ambiente si è impegnata a accompagnare le amministrazioni locali in questo percorso. Per mettere in sicurezza la Sardegna servirebbero almeno 1,2 miliardi di euro tra fondi regionali e statali. “La Giunta – ha ricordato Maninchedda – ha già stanziato per la mitigazione del rischio idrogeologico 200 milioni dei 417 del mutuo infrastrutture”.

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