All’Ateneo di Sassari c’è “Scienze dell’alimentazione”, ospite Petza

È stato inaugurato lunedì 16 ottobre nell’Aula Magna dell’Università di Sassari il nuovo corso di laurea dell’Università di Sassari in “Scienze dell’alimentazione, salute e benessere dell’uomo”. La data prescelta non è casuale, visto che si celebra la “Giornata mondiale dell’alimentazione”, lanciata per incoraggiare la riflessione su un migliore impiego delle risorse disponibili per la produzione sostenibile di alimenti. Il cibo – quello sano, di qualità -visto come presidio a difesa della salute, la prima arma contro l’invecchiamento e le patologie; ma il cibo è anche una risorsa economica per chi lo produce e per chi lo vende, un volano per lo sviluppo turistico della Sardegna. Ma è ovviamente anche un diritto di tutti e un piacere. L’argomento “cibo sostenibile” è stato trattato da diversi relatori e differenti punti di vista, con tanti ingredienti. Ospite speciale uno che di ingredienti se ne intende: lo chef stellato Roberto Petza del ristorante “S’Apposentu” di Siddi. Roberto Petza, dopo aver raccontato il lungo percorso di esperienze che lo ha portato agli odierni riconoscimenti, ha spiegato la sua filosofia e ha fatto vedere con una dimostrazione pratica come sia possibile cucinare piatti genuini senza buttare nulla, utilizzando anche quelli che apparentemente possono sembrare scarti di lavorazione delle materie prime. Perché uno degli obiettivi è l’ottimizzazione delle risorse e la lotta allo spreco. Su Sardinia Post Magazine la sua rubrica d’autore, A tavola con lo chef.

Ha aperto l’incontro il saluto del Rettore Massimo Carpinelli (nella foto con Petza), che si è rivolto direttamente agli iscritti al nuovo corso di laurea per augurare un percorso proficuo in un settore, quello dell’alimentazione, che rappresenta il futuro ma è già di fatto il presente. Le finalità del corso di laurea biennale magistrale in “Scienze dell’alimentazione, salute e benessere dell’uomo” sono state spiegate dal coordinatore Pier Andrea Serra. In un ricco caleidoscopio di voci e di situazioni, hanno portato il proprio punto di vista Ermanno Mazzetti, direttore di Coldiretti Sassari che ha dato la parola a due giovanissimi imprenditori del settore caseario e cerealicolo (Cabigliera e Agricola Porto Ferro), e Gian Battista Fressura della sede locale di Slow Food, il quale ha illustrato il lungo calendario di iniziative in programma, sotto il comune denominatore di un mangiare “buono, pulito e giusto”. Altra parola d’ordine è innovazione: quella sperimentata da Nurkara (presente al convegno) nel processo di essiccazione a freddo dello zafferano, e quella descritta da Luigi Ledda, ricercatore di un progetto Horizon2020 che in un’azienda produttrice di carciofi spinosi biologici a Uri sta lavorando, assieme ad altri studiosi, su un sistema di irrigazione che va avanti con l’energia solare, consentendo un minore spreco di risorse, e che punta sulla conoscenza della variabilità dei suoli per utilizzare soltanto la quantità giusta di concimi.

L’Università di Sassari e l’Istituto Pellegrini. L’innovazione, parola molto utilizzata anche da Roberto Petza, è al centro del progetto fra Università di Sassari e Istituto agrario “N. Pellegrini”, illustrato dal docente dell’Istituto Mauro Solinas. Gli studenti sono stati coinvolti in un’esperienza di co-progettazione con il Laboratorio di Biosensori e Biotelemetria (LBB) del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Sassari diretto da Pier Andrea Serra, sul monitoraggio della freschezza degli alimenti attraverso sensori ad alta tecnologia, realizzato dalla scuola assieme al gruppo di ricerca guidato da Pier Andrea Serra. Nell’ambito di questa collaborazione, un gruppo di studenti della scuola ha partecipato – unico istituto sardo- al Millennials Food Hackathon di Siena il 5 e 6 ottobre: Giovanni Bicchiri, Antonio Spano, Rosmary Donadu, Ilenia Noce, Marzio Sanna, Samuele Manca, Angelica , Martina Zucconi. Proprio Martina Zucconi (presente in aula Magna) è stata premiata dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli per essersi distinta nell’hackaton di Siena e partirà per un corso di formazione a Malta assieme ad altri 15 “ambasciatori”, nell’ambito del programma “PRIMA”: Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area, incentrato sullo sviluppo sostenibile di soluzioni tecnologiche e organizzative in materia di risorse idriche, sistemi alimentari e catene agroalimentari.

Salute e longevità. Durante la mattinata hanno preso la parola, oltre al presidente dell’associazione Parkinson Sassari Franco Simula, anche Claudia Porcu, Vicepresidente dell’Osservatorio della Longevità in Ogliastra, e l’antropologo Pierre Stephanopulos, entrambi membri del comitato scientifico dell’Osservatorio.

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