(G. P.) – I buoni propositi sono una cosa, la realtà un’altra. Fa certamente piacere sapere che Ita, la nuova compagnia di bandiera che ha preso il posto di Alitalia, è pronta a garantire i voli da e per la Sardegna da tutti e tre gli scali dell’Isola a “tariffe calmierate” malgrado i mostruosi rincari del carburante. Ma i sardi e tutti coloro che volano da e per il continente, si aspettano anche altro. Soprattutto quella puntualità e quell’organizzazione nel salire a bordo che Volotea ha saputo garantire in questi ultimi mesi (e quando non è successo, è stato per i problemi di Fiumicino o Linate, non della compagnia spagnola low cost).
Iniziare gli imbarchi anche quaranta minuti prima del decollo previsto, ha consentito ai viaggiatori non solo di poter rispettare gli orari degli impegni presi all’arrivo, ma quasi sempre di giungere a destinazione addirittura in anticipo. Un trattamento ben diverso da quello offerto per anni da Alitalia. Che non si è mai fatta scrupoli di sacrificare le rotte sarde a vantaggio di altre più remunerative. In particolare, quando si trattava di partire, appunto, da Fiumicino o Linate.
E poi: la gentilezza e l’efficienza del personale di bordo, ha abituato male (cioè bene) gli utenti, troppo spesso vittime della cafonaggine e dell’arroganza degli equipaggi della vecchia Alitalia.
Quindi, attendiamo con fiducia come andrà a finire la competizione per garantire la “continuità territoriale” per i voli dell’Isola. Ma con il fucile mediatico pronto a fare fuoco. Perché i sardi e gli altri utenti sono stanchi di tornare ad essere trattati come viaggiatori di serie B.