Cabina di regia per controllare i dazi: fronte comune dei consorzi di tutela

Nonostante il pericolo sembri scongiurato, rimane alta la guardia sull’evolversi dei dazi imposti dagli Stati uniti per i prodotti alimentari. Nascerà, infatti, una cabina di regia alla quale prenderanno parte tutti i consorzi di tutela delle indicazioni geografiche tipiche e rappresentanti istituzionali interessati alla questione. L’obiettivo è monitorare la questione legata ai dazi e salvaguardare gli accordi commerciali in via di definizione con Cina, Nuova Zelanda, America del sud e altri paesi esteri. Questioni di cui si è discusso durante l’incontro di oggi, a Roma, al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti del Consorzio di tutela del Pecorino romano: “Nell’incontro di oggi è emersa la necessità condivisa di tenere alta l’attenzione sulla questione dazi – spiega il presidente, Salvatore Palitta – per il momento siamo soddisfatti, ma la prudenza è d’obbligo per due ragioni: la prima è che l’annunciato meccanismo del carosello provocherebbe una revisione periodica dei prodotti soggetti a dazi, anche se va detto che l’inserimento di nuovi prodotti dovrà avere ragioni ben fondate. La seconda, è che un sistema di dazi potrebbe essere il primo passo per una guerra commerciale senza esclusione di colpi”.

In questo scenario, dunque, è necessario “non abbassare la guardia e continuare a lavorare per tutelare i nostri prodotti anche con campagne di informazione rivolte al consumatore statunitense. Il nostro obiettivo – conclude Palitta – è proteggere il Pecorino romano per scongiurare un danno economico ed evitare così ripercussioni negative sotto il profilo economico e sociale sull’intera filiera produttiva”.

Comune la posizione delle associazioni presenti sulla necessità, da un lato, di ipotizzare interventi compensativi da parte dell’Unione europea, stando attenti, tuttavia, che questi siano effettivamente diretti ai soggetti dei paesi membri danneggiati, dall’altra, di richiedere maggiore attenzione delle nostre Istituzioni sul tema della promozione e della tutela delle indicazioni geografiche negli accordi di libero scambio.

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