Il Parco geomineraio resta nella Rete mondiale dell’Unesco, proprio quando sembrava che l’ente regionale, da sette anni commissariato e campione di sprechi, dovesse subire anche questa ennesima disfatta. Invece dalla riunione in corso a Sobrarbe, in Spagna, arriva l’unica buona notizia.
Nella cittadina spagnola ci sono il commissario Gian Luigi Pillola e il direttore Francesco Usalla che sono andati a difendere la causa del Parco, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola, contro il quale dall’European Geoparks Network erano arrivati una valanga di rilievi. Primo fra tutti la divisione in otto aree. Resta il fatto che alle porte della stagione turistica, i siti minerari non sono ancora visitabili, ma Pillola imputa la responsabilità all’Igea che “ha la proprietà sul 70 per cento delle strutture”. Il compito della giunta Pigliaru, insomma, sarà anche quello di rimettere ordine nella gestione del Parco, istituito nel ’98, ma di fatto operativo solo dal 2006.
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