Sospensione delle attività lavorative e ricorso alla magistratura: è ciò che hanno annunciato i 30 lavoratori della Tossilo spa – la società che gestisce il sistema dei rifiuti della Sardegna centrale – da quattro mesi senza stipendio. In un comunicato hanno dichiarato: “Abbiamo creduto alle parole, atteso fatti e risposte ma ad oggi nulla è cambiato e la pazienza è finita. Affideremo le nostre ragioni a un legale e chiederemo agli enti preposti e alla magistratura del lavoro di verificare se è corretto che trenta famiglie vengano lasciate senza stipendio”.
La situazione non è stata risolta neppure dopo l’incontro in Prefettura a Nuoro qualche settimana fa e le riunioni con i vari assessori regionali. Sul caso è intervenuto anche l’assessore all’Ambiente di Macomer, Andrea Rubattu: “Io auspicherei che a dare le risposte siano le istituzioni e la politica e non la magistratura, ma d’altro canto capisco anche l’esasperazione di molti lavoratori che da mesi non portano il pane a casa e giustamente di fronte alla sordità della politica vogliono tutelare un loro interesse legittimo”.
L’assessore continua: “Da almeno un anno denunciamo l’atteggiamento scandaloso della Regione che ha derubricato il termovalorizzatore di Tossilo a vertenza locale, mentre stiamo parlando di una infrastruttura ambientale di rilievo regionale. L’amministrazione regionale da oltre un anno ci promette fondi da mettere a disposizione della Tossilo Spa, per appianare i debiti pregressi della società che così potrebbe ripartire con l’attività sia della piattaforma del compost che con l’inceneritore. Purtroppo nulla si muove e quindi tutto il centro Sardegna sta conferendo i rifiuti a Chilivani con maggiori oneri di trasporto, maggiore inquinamento ambientale e con i dipendenti della Tossilo Spa senza stipendio”.