Tirrenia-Cin è pronta “a proseguire con ulteriori confronti quanto prima, oltre quelli già intercorsi di recente: il nostro piano industriale – si legge in una nota della compagnia – non prevede mutazioni nel perimetro occupazionale, ma solo la sostituzione di navi con nuove unità già attualmente in costruzione”. È la risposta della compagnia di navigazione ai sindacati che ieri hanno chiesto certezza sui futuri livelli occupazionali delle lavoratici e dei lavoratori di Cin.
“È il caso di precisare che Cin ha già e più volte chiesto al Mise la convocazione dei propri rappresentanti e di quelli di Tirrenia in AS ad un tavolo di confronto per facilitare la ricerca di una soluzione alla presenza degli esponenti ministeriali – spiega il vettore marittimo -, ma il Mise non ha mai dato alcun riscontro a queste ripetute richieste”.
Nel comunicato – in cui si ripercorre a grandi linee il percorso e lo stallo della trattativa sulla posizione debitoria sulla quale pende l’atteso giudizio del Tribunale di Milano che deve decidere sulla richiesta di fallimento o sul concordato “in continuità” chiesto dalla compagnia – Tirrenia-Cin dice di condividere “pienamente” l’apprensione dei sindacati per i 6.000 lavoratori “soprattutto perché l’offerta rifiutata dal Mise e dai commissari di Tirrenia in AS prevedeva il pagamento dell’80 per cento del credito dovuto contro circa solo il 15-20 per cento, come attestato, tra svariati anni e senza ovviamente alcuna garanzia occupazionale”.