Tirrenia-Moby, gruppo Onorato: “Fusione funzionale a sede in Sardegna”

La fusione tra le compagnie Moby e Tirrenia “è stata approvata come da comunicato fatto agli investitori”: così si legge in una nota diffusa dal Gruppo Onorato. Che precisa: “La fusione è un atto propedeutico al trasferimento di tutto il Gruppo in Sardegna con le importanti ricadute economiche che ne derivano. Il Gruppo avrà così finalmente sede nell’Isola e Tirrenia, dopo più di un secolo in Continente, verrà collocata nella sua naturale sede”.

Il tema della fusione tra Moby e Tirrenia come precondizione per trasferire la sede del gruppo nuovamente nell’Isola è stata al centro del dibattito politico degli ultimi mesi. Era intervenuto anche il presidente Vincenzo Onorato con una nota del 16 giugno scorso, nella quale si ribadiva che “Moby e Tirrenia diventeranno entro fine anno un’unica compagnia e che questa compagnia sarà sarda“. Nel comunicato odierno il Gruppo torna sull’argomento e sull’approvazione della fusione precisa: “Come avevamo annunciato più volte, ovviamente rispettosi e fedeli a ciò che diciamo, perché come sempre abbiamo una parola sola”.

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Il gruppo spiega ancora che “impiega sul territorio più di 500 sardi e sarà impegnato nei prossimi anni in un ulteriore piano di espansione dell’organico sul territorio, grazie ai nuovi investimenti in naviglio che porteranno in Sardegna i traghetti più grandi e green al mondo”. Inoltre: “continua con serenità il suo piano di collegamenti volto a favorire il turismo ed il traffico merci, a contribuire alla destagionalizzazione”, un piano “teso a fornire collegamenti efficienti e a basso costo”, ma anche “investimenti e creazione di posti di lavoro sul territorio, nonostante ci siamo alcuni personaggi che calunniando e, soprattutto mistificando i fatti, usano demagogia spicciola e non supportata da alcun tipo di prova, agiscono esclusivamente per se stessi o certamente per Grimaldi, nel tentativo di trovare una collocazione, non capendo che le loro reiterate calunnie non fanno male al nostro Gruppo per il quale lavorano più di 500 famiglie sarde, stranamente dimenticate da questi personaggi, ma solo all’immagine della Sardegna. Ieri la fusione era stata definita ‘un blitz’ dall’ex deputato e leader di Unidos Mauro Pili, impegnato in questi giorni a promuovere la ‘marcia dei tir’ per “dire basta a Tirrenia”.

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