In Sardegna cominciano i pensionati la stagione di mobilitazione contro la legge nazionale di bilancio 2019, approvata dal Senato nei giorni scorsi e ora pronta a passare alla Camera per il via libera definitivo. L’appuntamento è venerdì 28 dicembre dalle 10 alle 12 davanti alle prefetture di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano “dove, in concomitanza con iniziative simili in tutta Italia, si svolgeranno i presidi unitari di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil pensionati”.
L’obiettivo è “incontrare i prefetti e consegnare una lettera per il presidente del Consiglio”. Perché “la manovra 2019 – si legge in una nota – fa cassa sul potere d’acquisto delle pensioni e di chi ha versato regolarmente i contributi per quaranta e più anni”. Cgil, Cisl e Uil parlano di “vero e proprio furto sulle rendite medio-basse, ciò che interessa più di 7 milioni di pensionati italiani.
In tre anni, stando ai numeri dei sindacati, “la nuova legge di bilancio sottrae 2,5 miliardi di euro, intervenendo nuovamente sull’adeguamento all’inflazione. Da gennaio infatti cambia in peggio la rivalutazione delle pensioni rispetto a quella che doveva entrare in vigore con l’accordo siglato dai sindacati col governo Gentiloni, nel 2016. Dopo otto riforme, dieci interventi sul sistema pensionistico, dopo la Fornero e il bonus Poletti, si doveva tornare a un meccanismo di rivalutazione in grado di tutelare almeno in parte il potere d’acquisto dei pensionati, invece questo Governo fa marcia indietro”, è scritto ancora nel comunicato.
Il 10 dicembre scorso le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil avevano incontrato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e avanzato le loro proposte a sostegno dello sviluppo, degli investimenti, dell’occupazione, dello stato sociale, della previdenza e della formazione scolastica, “ricevendo rassicurazioni sul fatto che si
sarebbe svolto un costante confronto sulle singole misure. Prendiamo atto con forte disappunto – denunciano i sindacati – che la proposta di bilancio 2019 non solo non tiene conto di quell’impegno. Anzi: c’è attenzione verso gli inadempienti e gli evasori, togliendo agli onesti che hanno versato e versano regolarmente le tasse allo Stato”.