Sardegna sempre più povera. Dramma Sulcis, senza lavoro il 74% dei giovani

Povertà in crescita in Sardegna. E le ragioni sono note: mancanza di lavoro e di reddito, ma anche solitudine, depressione e malattia, a loro volta generatori di altra indigenza. È il quadro che emerge dal rapporto di ricerca La povertà in Sardegna presentato dal Centro studi della Fondazione Zancan e da Sardegna solidale. Il primo dato rilevante – l’analisi si riferisce alle rilevazioni 2013 – è quello relativo al tasso di disoccupazione giovanile esploso e quasi raddoppiato in alcune province dal 2008 all’anno scorso. Un esempio è Carbonia-Iglesias: 43,1 sei anni fa, 73,9% 12 mesi fa. La media isolana è del 54,2%: nel 2008 i grafici si fermavano al 36,8%.

“Questo significa – ha detto Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan – che a un ragazzo su due viene negata la speranza“. Sardegna al terzo posto in Italia per insoddisfazione del proprio status: la percentuale di persone con 14 anni e più che si ritiene poco o per niente contenta della propria situazione economica è al 68,3%.

La povertà relativa ha ugualmente registrato un pesante incremento sino ad arrivare al 24,8% del 2013: sotto la media del Mezzogiorno, ma abbondantemente sopra quella nazionale. Su quella “assoluta” mancano dati aggiornati a livello regionale. Ma nel Sud è sicuramente aumentata. Eppure secondo la Fondazione Zancan la Sardegna sul piano delle risposte – ha spiegato Vecchiato – ha una possibilità di spesa a volte anche doppia, per quanto riguarda il sociale, rispetto ad alcune regioni del nord Italia.

Una possibile soluzione?I siti di welfare generativo – ha aggiunto Vecchiato – consentono di andare oltre la mera assistenza. Chi riceve aiuto può fare qualcosa per gli altri? Sì: l’associazionismo in questo senso può assumere una importante funzione di mediazione”. Terza età spesso unita a quella che statisticamente viene definita potenziale (ma spesso è reale) solitudine. Marcata, quest’ultima, nelle province di Oristano e Nuoro per gli uomini e in Ogliastra per le donne con una percentuale del 61%. Da Bruno Loviselli, presidente di Co.Ge, Comitato gestione fondi speciali, una proposta: “Tocchiamo ogni giorno con mano questo scivolamento verso il basso – ha detto -. Mandiamo questo report a tutte le amministrazioni sarde”.

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