Sanna (Pd): “In atto i recupero dei soldi Alcoa. E vanno al Sulcis”

Non cè nulla di nuovo né di allarmante nella sentenza della Corte di giustizia europea sul ritardo dell’Alcoa nella restituzione delle somme ricevute indebitamente come sovvenzione per i maggiori costi energetici e qualificatecome “aiuti di Stato”. Lo afferma il deputato del Partito democratico Francesco Sanna. Il problema, sottolinea, oggi è che quei fondi siano bene impiegati nelle azioni del Piano Sulcis “come dimostra la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre 2013 del decreto che li destina alla fiscalità di vantaggio”.

“Leggere la sentenza della Corte Europea – dice Sanna – è come rivedere il film andato in onda tra Bruxelles, Roma e Pittsburgh tra il luglio e ottobre 2012. Protagonisti e scene li conoscevamo già. La società americana cerca di rallentare l’applicazione della sentenza che la costringe a restituire circa trecento milioni di euro per le sovvenzioni ai costi energetici dichiarati illegittimi da Bruxelles, la Commissione preme sull’Italia perché attivi immediatamente le azioni di recupero, il Governo di allora inizia a riscuotere ma accordando tempi lunghi perché intanto ha nel cassetto garanzie idonee e sufficienti , in secondo luogo perché vuole che Alcoa collabori a ricollocare l’unico stabilimento italiano che produce alluminio primario nelle mani di un altro imprenditore”.

Sanna quindi sottolinea che “la condanna dell’Italia per il mancato recupero (in realtà si tratta di una riscossione ritardata) ha un valore solo simbolico, perché anche la sentenza dà atto che già nell’autunno dell’anno scorso Alcoa ha iniziato a restituire le somme in questione”.

“Quello che interessa – conclude – è che il Parlamento, alla fine dell’anno scorso, ha deciso che parte rilevante di quelle somme debbano andare a finanziare le politiche di sviluppo nel Sulcis-Iglesiente, ed in particolare la fiscalità di vantaggio. E nella Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre 2013, la pubblicazione del decreto dei ministri Zanonato e Saccomanni, con il quale dispongono proprio a questo fine l’utilizzazione di 124,5 milioni di euro, vi è la prova – nero su bianco – che i soldi stanno rientrando in Italia e si stanno utilizzando per gli scopi che la legge ha stabilito”.

Sulla questione interviene anche Rino Barca, segretario regionale del Fim-Cisl. “Quello che bisogna rimarcare – afferma – è che i proventi della restituzione degli aiuti di stato all’Alcoa sarebbero dovuti servire a far ripartire la fabbrica di alluminio ferma da un anno e il Piano Sulcis avrebbe dovuto avere un finanziamento indipendente da queste risorse”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share