Sace, aumentano le risorse per l’export: più 37 per cento rispetto all’anno scorso

Sace annuncia i risultati finanziari e operativi raggiunti al 30 giugno 2020, che segnano una crescita dell’impegno a sostegno delle imprese italiane in un contesto di ciclo economico avverso senza precedenti, a fronte del ruolo rafforzato affidato a Sace con le disposizioni del Decreto liquidità. Le risorse mobilitate a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione sono risultate pari ad 11 miliardi di euro (+37 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), con più di 7.500 imprese servite di cui oltre il 90 per cento appartengono al segmento Mid cap e Pmi.

In questo scenario, al tradizionale ruolo di supporto all’export e all’internazionalizzazione, si è aggiunta ad aprile 2020 l’operatività “Garanzia Italia”, lo strumento previsto dal Decreto liquidità per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza pandemica, che al 30 giugno 2020 ha totalizzato 8 miliardi di volumi garantiti, ad oggi saliti a oltre 10 miliardi a fronte di oltre 260 garanzie emesse. Nel corso del primo semestre 2020, i volumi complessivamente mobilitati a sostegno delle imprese italiane ammontano dunque a circa 20 miliardi. “Ci troviamo di fronte a una crisi complessa, non sistemica ma “temporanea”, che ha comunque significativi impatti a livello globale, in particolare sul commercio internazionale, con catene produttive in difficoltà e una domanda interna che stenta a ripartite – ha dichiarato Rodolfo Errore, presidente di Sace–. In questo contesto, Sace si posiziona come uno strumento a supporto del Sistema Paese, con un ruolo cruciale sia nella fase emergenziale sia nella ripresa”.

“Le risorse che abbiamo mobilitato in questo semestre a supporto di export e internazionalizzazione e i volumi totalizzati dall’operatività Garanzia Italia sono un chiaro segnale che Sace, soprattutto in questo momento difficile, è al fianco delle imprese italiane – ha dichiarato Pierfrancesco Latini, amministratore delegato –. Nel periodo di lockdown abbiamo intensificato i nostri sforzi, non solo a livello operativo, ma anche incrementando le iniziative di accompagnamento, specialmente quelle rivolte alle filiere produttive, particolarmente impattate da questa emergenza. Abbiamo attivato in tempi rapidi la nuova operatività di Garanzia Italia, consentendo di dar seguito velocemente e online a tutte le richieste di garanzia sui finanziamenti bancari, anche di decine e centinaia di milioni di euro, i cui impatti si estendono ben oltre gli importanti volumi erogati. Dietro ogni operazione realizzata con Garanzia Italia, infatti, non c’è mai la sola azienda beneficiaria, ma tutto l’indotto generato sul territorio, i lavoratori, i fornitori, le famiglie. Un impatto che si moltiplica attraverso le filiere sostenute con quest’operatività: dall’agri-food alla moda, dall’automotive ai servizi turistici a altri comparti cardine del tessuto imprenditoriale manifatturiero italiano”.

A trainare l’operatività è stata prevalentemente la linea di business focalizzata sul sostegno alle esportazioni delle imprese italiane (+82 per cento), con un incremento sia nei prodotti dedicati alle grandi commesse estere sia negli strumenti utilizzati dalle Pmi. Il supporto di Sace si è focalizzato sui principali settori dell’economia italiana (infrastrutture e costruzioni, chimico, petrolchimico, oil&gas, crocieristico e meccanica strumentale) principalmente nelle Americhe, Europa e Africa. L’operatività di Garanzia Italia è stata utilizzata prevalentemente dalle imprese operanti nel comparto dei servizi, dell’industria metallurgica e di quella meccanica.

I premi lordi generati ammontano a 307,8 milioni di euro (-9 per cento rispetto al primo semestre 2019). Tale riduzione è dovuta principalmente alla contrazione delle esportazioni da parte delle imprese italiane, dovuta all’emergenza Covid-19. L’utile netto – positivo nonostante il contesto – si attesta a 64,5 milioni di euro (in diminuzione rispetto ai 127,3 milioni di euro dell’esercizio precedente per effetto del peggioramento della perdita attesa del portafoglio determinata dalla congiuntura economica negativa dei primi sei mesi dell’anno). Il patrimonio netto è pari a 4,8 miliardi di euro (sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2019), mentre le riserve tecniche lorde ammontano a circa 4,9 miliardi di euro (+22 per cento), a fronte di un portafoglio assicurato lordo pari a 67,3 miliardi di euro.

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