Rwm, appello lavoratori alla Regione. Trattativa per scongiurare licenziamenti

Il Governo italiano sospende l’esportazione di armi dall’Italia verso Arabia Saudita e Emirati arabi e in Sardegna 160 persone rischiano il posto di lavoro. Il contraccolpo rischia di farsi sentire a Domusnovas, nel Sulcis, dove l’azienda tedesca Rwm produce bombe. L’attività della società che fa parte del gruppo Rheinmetall era finita al centro delle polemiche da parte delle associazioni pacifiste perché gli armamenti una volta prodotti nell’Isola venivano poi utilizzati soprattutto nella guerra in Yemen.

Ora la Regione si trova a dover cercare una soluzione per i 160 dipendenti. Al momento l’assessorato all’Industria si sta muovendo su due fronti. Da un lato ha convocato l’azienda per il 25 settembre per discutere, con le società di somministrazione di lavoro interinale, le ipotesi di ammortizzatori sociali per gli operai che rischiano di perdere il posto di lavoro. Dall’altro il 4 ottobre, al ministero degli Esteri, è stata convocata una riunione nella quale la Regione solleciterà compensazioni in termini di commesse belliche per lo stabilimento del Sulcis, visto il blocco dell’esportazioni di armi in Medio Oriente.

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Le iniziative sono emerse dall’incontro di questa mattina a Cagliari, convocato dall’assessora all’Industria Anita Pili al quale ha partecipato anche l’assessore al Lavoro, Alessandra Zedda. “La Regione – hanno detto – è al fianco dei lavoratori e dell’impresa con l’obiettivo di trovare una possibile soluzione, ma siamo consapevoli che il percorso sia difficile. Comunque, si rende necessaria un’adeguata risposta dai Ministeri competenti”. Sulla stessa linea Emanuele Madeddu, segretario Filctem Cgil: “Non parliamo di riconversione, visto che la storia ci insegna che i progetti di questo tipo, benché annunciati, non sono mai stati portati a termine. Va quindi affrontata la questione tra Regione e Governo del ruolo della Rwm che può dare il proprio contributo nel settore bellico in Italia”.

In contemporanea questa mattina i lavoratori hanno organizzato un presidio (nella foto) a Cagliari per sollecitare chiarimenti in merito ai possibili ammortizzatori sociali, mentre la cosiddetta “riconversione”, auspicata dai comitati pacifisti, sembra ancora lontana. L’ipotesi che appare più realistica – ed è questo il pressing che si chiede di attuare nei confronti del governo – è di far diventare la fabbrica strategica per l’industria bellica nazionale indipendentemente dalle esportazioni per il Medio Oriente.

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