Povero Natale, spesa media 125 euro: buoni regalo al top, calo acquisti online

Un Natale tendenzialmente povero, anche se in linea con gli ultimi due anni. È quello che anticipano i dati dell’ufficio studi di Confcommercio che stima per ogni sardo una spesa media di circa 125 euro, replicando il dato del 2018, di poco superiore rispetto a quella del 2017 (120 euro). È ciò che emerge dal rapporto ‘Consumi di dicembre e previsioni di spesa per Natale’.

Sintetizza il presidente di Confcommercio Sardegna, Nando Faedda: “Aumenta la propensione delle persone e delle famiglie a fare i regali anche se le risorse disponibili non crescono”. Secondo le stime dell’Ufficio studi dell’associazione, sotto l’albero andranno in prevalenza alimentari e prodotti tipici (16 per cento), il 13 per cento sceglierà invece ebook e libri, immancabile l’acquisto di giocattoli (il 55 per cento), mentre il restante del campione prediligerà l’abbigliamento e gli accessori, la profumeria con la cura della persona. Le gioiellerie che oggi offrono prodotti anche di moda conservano un 3 per cento di preferenze.  “È molto importante prediligere gli acquisti presso i piccoli negozi  che animano e fanno vivere i nostri centri cittadini”, ha dichiarato il presidente Faedda.

Ed è questa la tendenza nazionale. Secondo un’altra ricerca, questa volta di Swg per conto di Confesercenti, per gli acquisti di Natale, si sceglierà soprattutto il commercio di vicinato. Il 39 per cento degli intervistati indica l’intenzione di comprare in un negozio o un mercatino: una quota superiore sia a quella che preferisce il canale del web (32%) che a quelli che hanno intenzione di fare i propri acquisti di Natale presso grandi strutture commerciali (25%). Rispetto a dieci anni fa, però, la crescita dell’online è evidente: nel 2010 solo un italiano su dieci comprava i suoi regali via Internet. Calano, invece, gli acquisti nei centri commerciali, dal 49 per cento di inizio decade al 25 di oggi.

In cima alle preferenze, nei dati Swg, a grande distanza da tutto il resto c’è il regalo utile per eccellenza: i buoni acquisto, da spendere come e quando si vuole nei negozi di propria scelta e desiderati dal 22 per cento degli intervistati. Seguono i prodotti tecnologici (16%) e i regali enogastronomici (14%), mentre i capi d’abbigliamento sono indicati dall’11. Seguono ancora profumi o cosmetici (8%), smartbox o simili e arredamento e accessori per la casa (tutte e due al 5%) e infine gioielli e giochi (rispettivamente 3 e 1% delle preferenze).

E per il cibo? Questa volta è Confcooperative a dare le stime: gli italiani spenderanno 4,7 miliardi per i cenoni di Natale (2,7 miliardi) e Capodanno (2 miliardi), vale a dire cento milioni in più dell’anno scorso. Si tratta del 13,1 per cento delle tredicesime che sfioreranno i 36 miliardi, pari a oltre 800 milioni in più rispetto allo scorso anno. Ma questo aumento delle tredicesime non spingerà i consumi, secondo l’indagine del centro studi di Confcooperative. “Brindisi dal calice amaro per oltre due milioni di famiglie che vivono in assoluta povertà. Resta fondamentale – osserva Confcooperative – individuare risorse e misure di contrasto alla povertà. Rei e Reddito di cittadinanza, seppur con finalità diverse, non hanno ancora sciolto i problemi”. (mar.pi.)

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