La protesta dei lavoratori della Cict, principale terminalista del traffico container al porto industriale di Cagliari, si fa sempre più dura. Da ieri, a conclusione di una lunga riunione, i dipendenti della società hanno deciso, con il sostegno di Cgil, Cisl e Uil, di rimanere in assemblea e organizzare un presidio permanente nella sede della stessa Cict (nella foto).
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“Non saranno più garantite – spiegano in una nota le tre sigle – le normali e straordinarie prestazioni lavorative.
Evidenziamo – continuano – che i lavoratori sono al limite della pace sociale”. Cgil, Cisl e Uil contestano la posizione della azienda in merito alle decisioni assunte nel tavolo ministeriale dello scorso 31 luglio. In ballo c’è la possibilità di evitare il licenziamento per 210 addetti e di virare verso la cassa integrazione di dodici mesi. Una soluzione che – hanno sempre detto i sindacati – consentirebbe di prendere tempo per trovare qualche strada che porti al rilancio del porto canale.