Porto canale, chiesta la concessione: società anglo-olandese si fa avanti

Futuro anglo-olandese per il porto canale di Cagliari e il terminal container di Cagliari. La Pifim, che lavora con la Port of Amsterdam International, ha depositato un’istanza di concessione che sarà sottoposta ad un’attenta valutazione da parte di una commissione tecnica appositamente costituita dall’Autorità del mare di Sardegna (Adsp) e già riunita in questi minuti. È il primo risultato della call internazionale, bandita dall’Authority nel dicembre 2019 e conclusasi questa mattina, alle 12, dopo tre proroghe. Una volta valutata la completezza dell’istanza e la rispondenza alle finalità di sviluppo dei traffici valutate prioritarie dall’Adsp, seguirà la pubblicazione della domanda per un periodo di almeno 60 giorni, termine entro il quale anche altri soggetti interessati potranno presentare richieste in concorrenza o eventuali osservazioni ed opposizioni. Potrebbe essere il salvataggio in extremis per le centinaia di lavoratori che vedranno scadere mercoledì 2 settembre la cassa integrazione.

“Anche se è prematuro per cantare vittoria e trarre conclusioni quello odierno – spiega il preidente dell’Authority, Massimo Deiana – si può considerare un risultato di grande rilevanza, che apre nuovi ed importantissimi scenari per il futuro del porto canale di Cagliari. Dopo un accurato lavoro di stesura della sollecitazione internazionale di mercato per la concessione ex articolo 18 del compendio ma, soprattutto, una silenziosa e ostinata attività di scouting e promozione a livello mondiale, possiamo finalmente mettere un primo punto fermo: quello di avere agli atti dell’Ente una prima proposta ufficiale per il rilancio del transhipment nello scalo industriale di Cagliari”.

La concessione è costituita da quasi 400 mila quadri di piazzale, con 1.600 metri lineari di banchina (incrementabili così come previsto dal Piano regolatore), 16 metri di fondale, fabbricati da adibire ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature e un Punto di ispezione frontaliero. A tutto questo si aggiunge la possibilità di locale o acquistare dal Consorzio industriale provinciale di Cagliari il relativo parco gru e mezzi per la movimentazione. L’offerta si rende appetibile anche dalla presenza di una Zona franca doganale interclusa e di un collegamento alla istituenda Zona economica speciale di oltre 1.600 ettari, attesa da oltre un anno e mezzo.

Intanto oggi l’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, ha incontrato in videoconferenza la sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, affrontando la questione dei licenziamenti dei dipendenti del Porto Canale. “Regione e Governo hanno sempre lavorato con spirito costruttivo per far sì che il licenziamento dei 200 lavoratori del Porto Canale di Cagliari fosse scongiurato. Abbiamo infatti sottoscritto l’accordo per la proroga della cassa integrazione di concerto con l’azienda inserendo alcune clausole che evitassero ulteriori oneri da parte della Contship”, ha detto l’assessora Zedda, a margine dell’incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Cagliari, Massimo Deiana, i vertici e i liquidatori dell’azienda. L’articolo contenuto nel Decreto Agosto che specifica l’utilizzo per la gestione dei fondi di impresa con la proroga di sei mesi della cassa integrazione per cessazione, ha avuto ampia copertura legislativa, e consentirebbe alla Contship di cristallizzare il licenziamento dei dipendenti. “In virtù di questa norma ci dispiace apprendere – ha sottolineato Zedda – che l’azienda non abbia saputo cogliere tale opportunità, che sotto il profilo economico è molto vantaggiosa: nessun costo aggiuntivo sulla cassa o sulle procedure che sosterrebbero la liquidazione”.

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