Piano casa, il Ppr accende il dibattito. Confapi: “Rivedere i divieti irrazionali”

L’argomento Piano casa coinvolge anche le associazioni di categoria, pronte a dire la loro su come la gestione del territorio e le opportunità da esso derivate, debbano garantire, o comunque agevolare, la ripresa economica della Sardegna. Parlare di Piano casa, però, significa intervenire anche sul Ppr, Piano paesaggistico regionale, documento che prevede i princìpi nella gestione del territorio e che per molti necessita di una revisione. È il caso del presidente di Confapi Sardegna, Giorgio Delpiano, che da un lato difende il Ppr perché “ha avuto la funzione di evitare il diffondersi e il dilagare del depauperamento del nostro territorio per mancanza di un quadro chiaro e completo“, ma dall’altro ne riconosce alcune criticità. Per questo motivo Delpiano suggerisce di “affrontare un governo del territorio sostenibile e intelligente superando i divieti indiscriminati e spesso irrazionali del Ppr”.

Il numero uno di Confapi regionale elenca una serie di priorità da affrontare in questa fase 2 in cui è necessario riprendere le attività “con tutte le cautele del caso”. Si tratta dunque non solo di garantire “una edificazione sostenibile e corretta ma anche un piano di recupero con riqualificazione del patrimonio esistente ed eventuali demolizioni – dice Delpiano – non possiamo permetterci in un quadro economico disastroso come quello attuale, di non valorizzare il territorio che è l’unica risorsa che ha la nostra isola, e che non si realizzino infrastrutture fondamentali per il nostro territorio, ovviamente con il rispetto dell’ambiente e con tutte le soluzioni necessarie”

Da qui l’appello alle forze politiche: “Se oggi c’è chi ritiene di dover fare una battaglia ideologica e non intende adoperarsi per lo sviluppo dell’economia e del lavoro ostacolando le iniziative politiche anziché impegnarsi a migliorarle dovrà assumersi le proprie responsabilità”.

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