Pensionati sardi sempre più poveri, l’allarme della Cisl

Pensionati sardi sempre più poveri, l’ultimo allarme è quello della Cisl regionale. Ecco il quadro e i numeri con cui si confrontano ogni giorno migliaia di persone: “Provengono dal lavoro privato i 332.003 pensionati sardi con una pensione media mensile non superiore a 776,94 euro. La gran parte di costoro, se non beneficia di aiuti e sostegni da parte dei figli, si trova già al di sotto della soglia di povertà relativa e scivola progressivamente verso la povertà assoluta”.

Lo sostiene, in una nota, il segretario generale della Cisl sarda, Oriana Putzolu, che aggiunge come “maggiori margini di sicurezza hanno, per il momento, i 94.622 pensionati ex pubblici dipendenti con un importo medio mensile pari a 1.720,58 euro“. “Non ci sono ragioni politiche, sociali, culturali, patti di stabilità e spending review che giustifichino silenzi e immobilismo – osserva Putzolu – è in discussione la qualità della vita di un quarto della popolazione sarda. La vera sfida che attiene la classe politica sarda di oggi e del dopo elezioni è la capacità di realizzare azioni in grado di assicurare una dignitosa esistenza a tutti i sardi. Mentre la povertà della gran parte dei cittadini aumenta, la ricchezza continua a concentrarsi nelle mani di pochi che, approfittando della crisi generale, con la loro esorbitante liquidità e disponibilità finanziaria possono approfittare delle condizioni – per loro favorevoli – di mercato. E’ noto a tutti che il ceto cosiddetto medio, fino a qualche anno fa punto di forza del nostro sistema economico, scivola pericolosamente verso la povertà relativa e, per evitare questo rischio, si è indebitato e comincia a mettere in discussione il più sacro di beni rifugio: la casa. Un’operazione cui spesso ricorrono le famiglie per mantenere i figli agli studi superiori e universitari”.

La deriva. “Questa deriva, che coinvolge disoccupati, lavoratori in cassa integrazione e in ammortizzatori sociali, deve essere fermata – continua la leader della Cisl sarda – risolvendo la più grande e attuale delle emergenze sarde: la questione lavoro, “madre” di tutti i problemi. E’ aumentato il numero dei sardi in condizione di povertà assoluta, che ha conseguito nel 2011 un’incidenza superiore all’8%. I soggetti gravati dalla povertà assoluta nel 2012 formano un target caratterizzato da una capacità di spesa mensile pari od inferiore a 539 per i residenti nelle aree metropolitane, 572,72 per quelli dei comuni grandi e 537,29 per gli abitanti dei piccoli comuni (si tratta di molti dei pensionati sociali dell’Isola). Il coma economico che sta interessando la nostra Regione, secondo la Cisl sarda, può essere contrastato soprattutto attraverso un rafforzamento strutturale del “fondo regionale contro le povertà“, che dovrà essere adeguato alle necessità crescenti dei poveri dell’isola. Anche se la terapia più efficace contro la povertà è data da misure anticicliche per creare lavoro e nuova occupazione”.

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