È stato il primo vero faccia a faccia: pastori e consiglieri regionali, gli uni di fronte agli altri per la prima volta in questa legislatura. L’occasione è stata l’audizione sullo stato del comparto lattiero caseario ovino regionale, convocata dalla quinta commissione, Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az). Al suo fianco anche la neo assessora all’Agricoltura, Gabriella Murgia. Di fronte a loro i rappresentanti del movimento spontaneo dei pastori, quelli del Mps (Movimento pastori sardi) e l’associazione interprovinciale pastori sardi.
Si è cominciato un percorso, spiegano i consiglieri, ma per i pastori il tempo stringe e i mesi trascorsi sono stati troppi. Al termine della seduta il presidente della commissione Piero Maieli ha spiegato che lo scopo era “di rompere il ghiaccio e riprendere in mano la vertenza che era stata rallentata per motivi burocratici. C’è stata piena collaborazione da parte dei pastori a condividere con un percorso che possa portare a soluzioni condivise”.
Il vicepresidente della commissione Gianfranco Satta (Progressisti) si è soffermato sul ruolo delle cooperative, che “vanno rafforzate perché all’interno del settore sono presenti in modo sostanziale le lobby degli industriali, il controllo sulla produzione deve essere fatto attraverso incentivi e disincentivi sul piano di sviluppo rurale”.
Felice Floris ai commissari ha ribadito la necessità di mettere mano al sistema: “Il mercato è in mano ai trasformatori, non è possibile che i rischi d’impresa siano scaricati solo sui produttori. Le eccedenze di produzione devono essere gestite da altri soggetti in modo da impedire azioni speculative. La nostra proposta è quella di una legge ad hoc per stabilire, una volta per tutte, regole certe e durature”. Per il leader del Movimento dei pastori sardi è importante lavorare non solo sul prezzo del latte: “Serve una legge ad hoc sul pastoralismo in Sardegna, che a differenza delle altre regioni avrebbe una valenza fondamentale ed eviterebbe di essere sopraffatti dal mercato globale e dalle leggi comunitarie”.
Per Gianuario Falchi, portavoce del movimento spontaneo dei pastori il tempo sta scadendo. “Abbiamo spiegato ancora un’altra volta quali sono i problemi, abbiamo sottolineato che siamo in ritardo sul piano di ritiri, sul bando indigenti, sui 20mila quintali di ammasso volontario che non si sono mossi”. “È ancora tutto sulla carta, sono passati tre mesi, si sarebbe dovuta affrontare l’emergenza. Il nostro prossimo appuntamento è il tavolo ministeriale a Sassari il 31, ma noi siamo preoccupati per le denunce“.
Massimo impegno è stato assicurato dall’assessora Gabriella Murgia: “Sono al lavoro da pochi giorni ma stiamo seguendo da vicino la vertenza per intervenire sulle criticità”.
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Mar.Pi.