Pastori, nasce una nuova associazione: “Il tavolo di filiera si sposti in Regione”

Alla vigilia del tavolo di filiera convocato per domani mattina in Prefettura a Sassari, il primo dopo quasi tre mesi dalla sigla del verbale sulla rimodulazione del prezzo del latte, nasce una nuova associazione regionale di pastori e subito si fa portatrice della richiesta di trasferire il tavolo di filiera sotto l’egida della Regione e non più della Prefettura.

Si chiama Più Sardegna, è stata costituita nei giorni scorsi “su iniziativa di un gruppo di allevatori, delle loro famiglie e dei consumatori, rappresentanti le diverse aree geografiche della Sardegna” – si legge in una nota – e negli intenti vuole unire i due anelli deboli della filiera agroalimentare: i produttori ed i consumatori.

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“Il tavolo di filiera del latte deve rientrare a Cagliari, non per una questione di campanile o per andare contro gli interessi degli altri soggetti coinvolti nella vertenza, ma per le specifiche competenze in materia demandate alla Regione autonoma della Sardegna”, scrive in una nota la rappresentante Valentina Manca. La richiesta della nuova associazione è in linea con la proposta avanzata dall’assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia e dal presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Piero Maieli, che vorrebbero riportare il confronto ai tavoli della Regione, ma non rispecchia la volontà del movimento spontaneo di allevatori che nel mese di febbraio aveva dato vita alla ‘guerra del latte’ e che ha più volte ribadito di non fidarsi più della Regione e di volere come garanti il prefetto e il ministero dell’Agricoltura, che di quei tavoli è stato promotore.

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L’associazione Più Sardegna – SinAgri (sindacato degli operatori e dei consumatori della filiera agroalimentare della Sardegna) ha fatto il suo esordio in audizione davanti alla Commissione Attività produttive la scorsa settimana in Consiglio regionale, davanti al presidente del Parlamentino Maieli e all’assessora Murgia.

Più Sardegna, si legge nella nota, è nata “dall’esigenza degli allevatori, degli operatori agricoli e dei consumatori di operare all’interno di una comune associazione che rappresenti e tuteli direttamente e in modo unitario le proprie istanze ed i propri diritti, partecipando attivamente, anche col supporto delle altre organizzazioni agricole, ai tavoli di filiera ed in quelli della programmazione regionale e nazionale”.

Per il nuovo organismo “è in crisi non solo il settore zootecnico ma l’intero comparto agroalimentare della Sardegna, da qui la necessità di integrare le attività svolte dalle organizzazioni agricole con quelle specifiche proposte dai ‘comitati di filiera’ che operano nel territorio regionale, i quali suddivisi per area geografica, costituiranno nello stesso tempo, il centro di analisi, di propulsione e di decisione, la cabina di regia e l’organo di proposta e programmazione delle attività necessarie per la risoluzione delle criticità dei diversi comparti della filiera regionale”. L’associazione punta sulla rappresentanza femminile e sulla ‘territorialità’ delle scelte, oltre che alla forte presenza dei consumatori tra i principali attori della filiera del latte.

Mar.Pi.

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