Pagamenti per imprese e professionisti: la Sardegna è tra le regioni più virtuose

Ventotto giorni: è questo il tempo medio delle amministrazioni locali della Sardegna per saldare le fatture a imprese e professionisti. Un dato che porta l’Isola a essere tra le regioni più virtuose d’Italia, secondo lo studio di Confartigianato Sardegna. Il Comune più veloce è quello di Sassari con oltre 18 milioni di euro pagati in tredici giorni, un dato positivo secondo il presidente, Antonio Matzutzi, che parla di “ottima notizia per il tessuto produttivo sardo, anche se la soluzione migliore rimane la compensazione tra debiti e crediti”.

Nell’ultima parte dell’anno scorso, le amministrazioni sarde hanno pagato parcelle per un totale di oltre 252 milioni di euro e 291 Comuni su 372 (numero di quelli monitorati) hanno regolato i pagamenti entro 30 giorni, come prevede la legge, settantadue lo hanno fatto entro i due mesi e solo nove amministrazioni hanno superato questo lasso di tempo.

“Queste sono buone notizie per le imprese e i professionisti – aggiunge Matzutzi – anche se dobbiamo ricordarci che solo il 61,9 per cento degli importi viene pagato totalmente entro i 30 giorni: infatti entro questo termine, in media, vengono erogati i due terzi del debito mentre l’operazione poi si chiude definitivamente entro i 60 giorni con il restante ammontare”. L’obiettivo dunque è riuscire a “chiudere tutte le partite di pagamento entro il mese,  anzi è necessario che queste avvengano con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto con largo anticipo: quindi si può fare”.

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Tra le amministrazioni locali con più di 50 mila abitanti, il Comune di Sassari è al top a livello nazionale: più di 18 milioni di euro pagati con una media di 13 giorni. In Sardegna ottima posizione per Olbia con 10 milioni di euro in 22 giorni. Fuori dai limiti Cagliari che ha pagato 27 milioni di lavori con una media di 41 giorni e Quartu Sant’Elena che ha regolato oltre 6 milioni di lavori fatti con una media di 55 giorni. I ritardi rappresentano un problema soprattutto per le piccole imprese, infatti “tante rinunciano a partecipare ai bandi pubblici per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi”, conclude Matzutzi.

 

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