Opere incompiute, in Sardegna sono 86. Protesta Uil: “Sbloccare subito i lavori”

La Sardegna è seconda solo alla Sicilia per opere incompiute con 86 interventi non portati a compimento. Lo denuncia la Feneal Uil, riprendendo i dati pubblicati dall’Anagrafe nazionale delle Opere Incompiute, che elenca i lavori da terminare: “La Diga di Monte Nieddu, la SS195, la SS131, l’Ospedale di San Gavino sono solo alcune delle vergogne a cui porre soluzione e rimedio. Se si vuole innescare un volano virtuoso – osserva Gianni Olla, segretario provinciale della Feneal Uil di Cagliari – bisogna dare certezza di tempi e modalità di esecuzione delle opere pubbliche”.

“Lavoro e dignità”, quindi. Con queste parole d’ordine la Feneal Uil si avvicina al grande sciopero nazionale del 15 marzo 2019, giorno in cui in tutta Italia il settore delle costruzioni si fermerà per una giornata. “Sarà così anche nel territorio cagliaritano e in tutta la Sardegna”, spiega Olla che annuncia per il prossimo 8 marzo un sit-in in Prefettura dalle 10 e un incontro con il prefetto di Cagliari. “Arriveremo all’appuntamento del 15 marzo dopo aver effettuato decine di assemblee con i lavoratori e i disoccupati del settore – aggiunge Olla -: alla Sardegna occorrono lavoro e buone politiche occupazionali. Bisogna rilanciare il settore delle costruzioni e riavviare i cantieri per creare posti di lavoro”. Secondo la Feneal Uil la vera emergenza della Sardegna è il lavoro. “Oggi più che mai è necessario un piano straordinario per il rilancio e la difesa del settore delle costruzioni per combattere la piaga della disoccupazione. La nostra Regione saprà risollevarsi solo se avrà capacità e volontà di investire in infrastrutture moderne adeguandole agli standard ottimali di altri paesi”.

 

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