Navigator, tutti a caccia di un lavoro: dall’Isola 3mila domande per 121 posti

Le maggiori chance di diventare un navigator, le figure istituite dal Governo “per facilitare l’incontro tra i beneficiari del programma del reddito di cittadinanza e i datori di lavoro, i servizi per il lavoro e i servizi di integrazione sociale”, le hanno i candidati delle Province del nord Italia, Novara, Alessandria e Bergamo su tutte, con circa nove candidati per ogni posto messo a concorso lo scorso aprile attraverso il bando nazionale dell’Anpal (Agenzia nazionale per le Politiche del Lavoro) e i cui termini sono scaduti due giorni fa. Dai dati dell’Agenzia il rapporto tra le candidature e i posti disponibili per Provincia premia le regioni settentrionali, segno che nelle aree con il più alto numero di disoccupati, quella del navigator rappresenta una vera e propria opportunità occupazionale, di qui il numero più elevato di candidature.

Per trovare la Sardegna si deve scorrere fino al ventesimo posto in lista (sul totale delle 107 Province italiane). È nella Provincia del Sud Sardegna, esclusa la città metropolitana di Cagliari, che si ha maggiore possibilità di ottenere un posto, con 13 candidati per ogni posto disponibile, dei 31 totali; segue Oristano (19 candidati per un posto), Nuoro con 26 e Sassari con oltre 28; chiude Cagliari dove le chance scendono a una su 35. Scaduto il termine due giorni fa per l’invio delle candidature, in Sardegna sono 3.112 in totale le domande pervenute per il concorso, sulle 78.788 totali di tutta la Penisola (e 2980 posti disponibili). La provincia sarda che ne ha inviato di più è quella di Cagliari con 1.439 per 41 posti, che la collocano al quattordicesimo posto, segue distaccata Sassari, al 32esimo, con 718 domande arrivate all’Anpal, per 25 posti. Dalla Provincia del Sud Sardegna, esclusa quindi la città metropolitana di Cagliari, ne sono arrivate 397 per 31 posti (52esimo posto), da quella di Nuoro 322 istanze per 12 posti e dall’Oristanese 236 per 12 posti.

Alla selezione che si svolgerà a Roma – la data ancora non è stabilita ma molto probabilmente sarà a metà giugno-, il rapporto tra posti disponibili e candidati ammessi sarà di 1 a 20, contro l’attuale rapporto di 1 a 26 nazionale. A breve sarà, dunque, fatta una scrematura delle domande su base provinciale: sarà ammesso chi è possesso dei requisiti richiesti (cittadinanza italiana o di uno degli stati membri della Ue o regolare permesso di soggiorno per lavoro, godimento dei diritti civili e politici, anche nello stato di appartenenza e provenienza, assenza di condanne penali) in base al miglior voto di laurea in una delle 13 discipline indicate dall’avviso pubblicato sul sito di Anpal servizi (si spazia da scienze dell’economia a scienze pedagogiche, sociologia, a psicologia e giurisprudenza), in caso di parità, vincerà il candidato più giovane.

E sarà poi un test a risposta multipla di carattere psico-attitudinale, di cultura generale e tecnico professionale a decidere la graduatoria: 100 domande e un tempo di 100 minuti per rispondere. La prova è valutata in centesimi e per superarla si deve ottenere il punteggio minimo di 60/100. Vincitori saranno i primi in graduatoria per ogni provincia in ordine di punteggio, fino alla concorrenza delle posizioni disponibili. L’incarico di collaborazione avrà durata fino al 30 aprile 2021 e un compenso lordo annuo pari a 27.338,76 euro, con oltre 300 euro lordi mensili a titolo di rimborso forfettario delle spese per l’espletamento dell’incarico (viaggio, vitto e alloggio). Prima di dare supporto ai dipendenti dei centri per l’impiego, queste nuove figure professionali faranno due settimane di full immersion per formarsi.

Mar.Pi.

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