“Metano in Sardegna a prezzi bassi”. Ma c’è il nodo su come farlo arrivare

“Le infrastrutture funzionali al trasporto di gas metano in Sardegna sono considerate parte della rete nazionale di trasporto: in questo modo l’approvvigionamento sarà garantito a prezzi sostenibili e in linea con quelli del
resto d’Italia.” È questa una delle novità che riguardano l’Isola, introdotte dal decreto Semplificazioni. L’obiettivo, è scritto nel testo, è quello di “realizzare il rilancio delle attività produttive in Sardegna, assicurando nello stesso tempo la compatibilità con l’ambiente e l’attuazione degli obiettivi del Pniec (Piano nazionale energia e clima) in tema di decarbonizzazione”.

Insomma, Roma vuole favorire la metanizzazione della Sardegna ed entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, “il gestore della rete nazionale di trasporto attiva una procedura per consentire la presentazione di richieste di allacciamento alla rete nazionale e attiva le attività propedeutiche alla realizzazione delle stesse infrastrutture”, è scritto ancora nel decreto. Il nodo è invece legato alle modalità di distribuzione: per l’Esecutivo Conte non è necessario realizzare la dorsale del metano, mentre in Sardegna questo viene considerato prioritario.

Sul provvedimento del Governo si registra intanto il plauso dei deputati sardi del Pd Gavino Manca, Romina Mura e Andrea Frailis. “Bene il pronunciamento dell’Esecutivo sul prezzo del metano, ma è necessario rilanciare il progetto della dorsale sarda – scrivono in una nota i tre parlamentari -. Infatti il decreto indica una strada per portare il metano in Sardegna, ma è diversa da quella che era stata prospettata”. I parlamentari chiedono che “si prosegua nel percorso indicato nel Patto Stato-Regione del 2016, con la realizzazione di una struttura – la cosiddetta dorsale appunto – che trasporti e distribuisca il gas in tutta l’isola”.

I dem fanno notare che “punto di forza del progetto del Governo riguarda il costo del metano, che sarebbe uniformato a quello pagato nel resto d’Italia; le criticità sono invece legate proprio alle modalità di trasporto e distribuzione del gas, che avranno dei costi economici e ambientali. Si tratta di una soluzione che suona un po’ farraginosa per la quantità di diversi mezzi di trasporto necessari e per il rischio che venga tagliata fuori una grande parte della popolazione”.

[Foto d’archivio]

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