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Meridiana fly, il piano per rimanere in pista

Meridiana fly scrive la sceneggiatura di un film che potrebbe avere come finale la rinascita o la morte prematura di una compagnia aerea pronta a festeggiare i suoi primi 50 anni di storia con una mega festa insieme ai dipendenti. Gli stessi che pagano crisi e gestioni aziendali azzardate con la cassa integrazione e un futuro a dir poco incerto. Nella Sala Cinema dell’Hotel Nazionale, piazza Montecitorio a Roma, l’amministratore delegato del vettore sardo, Roberto Scaramella, davanti alle organizzazioni sindacali e professionali e una nutrita rappresentanza dei dipendenti della compagnia, ha illustrato le linee guida del nuovo piano industriale. Le notizie non sono buone. Sul mercato Meridiana fly non resiste: in parole povere, se non ci fosse l’Aga Khan a coprire le perdite la compagnia aerea sarebbe già fallita da un pezzo.

Meridiana fly perde quasi 8 milioni di euro al mese.  Nel corso dell’incontro con le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb e le associazioni professionali di piloti e assistenti di volo Anpac, Avia e Anpav il nuovo ad subentrato qualche mese fa a Giuseppe Gentile ha esposto gli obiettivi principali per l’immediato futuro della compagnia aerea. La priorità è ridurre le perdite. E ci mancherebbe altro. Attualmente Meridiana non si regge sul mercato aereo europeo. Secondo le cifre snocciolate da Scaramella la compagnia perde quasi 8 milioni di euro al mese: una perdita strutturale dovuta a carenze organizzative e un network che non tiene la concorrenza e che dovrà inevitabilmente essere ristrutturato. In un anno Meridiana ha perso 94 milioni di euro, con la riduzione di oltre un terzo del capitale sociale, che comporta la necessità dell’intervento dell’azionista di maggioranza, il principe Aga Khan, per una ricapitalizzazione che consenta alla compagnia aerea di non fallire.

Il piano di rientro con le banche e la “delisting” di Borsa. Finora si era parlato di un esborso di oltre 100 milioni di euro (104 milioni per la precisione) dal portafoglio di Akfed, il fondo del principe ismaelita da cui attinge i capitali la compagnia aerea, per ripianare le perdite d’esercizio: solo che l’Aga Khan dovrà rinegoziare i prestiti con le banche. L’azienda ha sviluppato un piano di rientro con le banche e anche stavolta interverrà il principe Karim Aga Khan con 65 milioni di euro che si aggiungeranno ai 104 milioni di euro previsti per la ricapitalizzazione dell’azienda. Con una capitalizzazione così bassa, il titolo che ieri ha chiuso in Borsa a 0,596 ad azione (vedi link https://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/scheda.html?isin=IT0004783467&lang=it ) e un flottante minimo rispetto al capitale azionario, l’Aga Khan attraverso Akfed ha confermato l’intenzione di lanciare un’Opa (offerta pubblica di acquisto) volontaria totalitaria sul restante 10% del capitale e un piano industriale che prevede “il graduale e strutturale recupero della redditività” con operazioni a breve e medio termine. Operazioni necessarie anche alla luce del bilancio chiuso lo scorso 31 ottobre che ha registrato ricavi in calo del 22% a 579,5 milioni di euro. L’Ebitda è negativo per 60,1 milioni di euro, in aumento rispetto alla perdita di 38,6 milioni dei primi dieci mesi del 2011, mentre l’Ebit è pari a una perdita di 174,1 milioni (60,4 mln) quando il risultato netto consolidato è pari a una perdita di 190,2 milioni (67 mln). Il patrimonio netto consolidato risulta negativo per 111,8 milioni. Risultati da profondo rosso.

Cassa integrazione come “leva finanziaria”. L’ad Scaramella ha confermato alle rappresentanze sindacali e professionali che servirà una profonda riorganizzazione del lavoro attraverso una corretta applicazione della cassintegrazione. Il che significa usare l’implementazione della cassa integrazione come quella che in gergo si chiama “leva finanziaria”: in quel caso si usa il debito come fonte di finanziamento, in questo si utilizza il ricorso all’ammortizzatore sociale sulle rotte e per i periodi di basso riempimento (load factor negativi), per poi richiamare i dipendenti in servizio per l’estate e per le rotte più remunerative per la compagnia. Scaramella ha riferito come il 25% delle rotte generano un margine operativo negativo, nonostante nel 2012 il load factor sia risultato in aumento rispetto all’anno precedente. Per l’estate il manager intende invece puntare sulla fidelizzazione dei clienti abituali e delle famiglie. Gli aerei torneranno tutti con la livrea Meridiana e verranno ristrutturati i loro interni, con fodere grige e bordi rossi.

Giacomo Legato

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