L’Isola a picco: il Pil cala del 2,8 per cento. Male industria e costruzioni

Economia della Sardegna sempre più giù nel 2012: il prodotto interno lordo, secondo le prime stime di Prometeia, è calato del 2,8 per cento. E si tratta di un nuovo marcato peggioramento dopo il debole recupero del 2010 e della prima parte del 2011. Lo dice il consueto rapporto annuale di Bankitalia presentato questa mattina nella sede del Largo Carlo Felice dal direttore Nevio Rodighiero. “Rispecchia l’andamento nazionale – ha spiegato – ma un po’ peggio”.

Le difficoltà hanno continuato a interessare soprattutto industria (riduzione del fatturato del 4 per cento) e costruzioni (produzione in discesa con un numero di ore lavorate diminuito del 13 per cento). Anche i servizi hanno risentito della riduzione del reddito disponibile e dell’accentuata diminuzione dei consumi. Non ci sono grandi aspettative per il 2013: le previsioni degli esperti dicono che sarà stagnazione. E non va bene nemmeno il turismo. In base ai dati della Regione – ricorda il rapporto di Bankitalia – le presenze nelle strutture ricettive sono diminuite del 16 per cento. Giù anche il flusso di passeggeri passati per porti e aeroporti dell’isola con una flessione dell’8,1 per cento, mentre per quanto riguarda il traffico portuale delle merci il decremento è pari del 4,4 per cento.

Male anche il lavoro con il tasso di disoccupazione aumentato in media di due punti percentuali. Segnali preoccupanti soprattutto per i più giovani: per la fascia tra i 15 e i 34 anni il tasso di disoccupazione è aumentato di 4,3 punti percentuali, dal 24,8 al 29,1 per cento. Lavoro stabile sempre più difficile: le imprese stanno privilegiando i contratti a tempo, aumentati di oltre il 3 per cento, e le posizioni part time. Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti, pari in media nel 2012 a quasi 1200 euro netti mensili, sono leggermente superiori ai dati del Mezzogiorno, ma inferiori alla media nazionale. Recessione che ha condizionato sia la domanda di credito, sia l’offerta di finanziamento. Risultato: forte contrazione dei prestiti. Un discorso che vale per le imprese, ma anche per le famiglie: i finanziamenti ai consumatori si sono ridotti dello 0,3 per cento. C’è una flessione della domanda dei mutui per abitazioni e credito al consumo, ma il calo dovrebbe arrestarsi nella prima metà del 2013. Complessivamente moderato il ricorso alla leva fiscale da parte degli enti territoriali, ma negli ultimi due anni si è registrata una lieve tendenza all’innalzamento della pressione impositiva, in particolare da parte dei Comuni.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share