Libera professione negli ospedali sardi: Asl in perdita, quasi tutto va ai medici

I dati sono ministeriali, dello scorso aprile: riguardano l’andamento delle visite intramoenia, ovvero la libera professione esercitata dai medici negli ospedali pubblici dove lavorano. Significa che tutti i costi sono a carico delle Asl, le quali, stando al report del dicastero della Salute, non fanno cassa da queste prestazioni perché i dottori mettono in tasca quasi l’intera somma della visita pagati dai pazienti. E ciò succede malgrado gli stessi medici non abbiano spese, dal momento che utilizzano le apparecchiature dell’ospedale e la loro manutenzione, così come qualsiasi altro materiale di supporto. Ma anche lo stesso servizio Cup per le prenotazioni.

Le Asl sarde, su questo fronte, sono addirittura sotto la media nazionale, cioè guadagnano meno rispetto alle altre aziende sanitarie. Nel 2018 (il dato più aggiornato), per le visite intramoenia i medici pubblici hanno portato a casa l’80 per cento del costo delle visite. Cioè 881,6 milioni rispetto ai ricavi totali pari a 1,1 miliardo di euro. Il che significa che alle Asl sono rimasti 238,7 milioni. Nell’Isola invece i dottori hanno incassato 10,7 milioni sul giro d’affari totale di 12,7. Vuol dire che dalle prestazioni private dentro gli ospedali hanno tenuto per sé l’84, 25 per cento.

In Italia le visite intramoenia sono state introdotte con la riforma Bindi del 1999. E non hanno tardato a diventare prassi comune: questa prestazione viene esercitata dal 43,30 per cento dei medici ospedalieri. In numeri assoluti sono 51.430 rispetto ai 118.748 che si contano in Italia. Sono invece 10.033 (8,4%), i medici pubblici che esercitano la libera professione solo negli studi privati (extramoenia). Completano il quadro i 57.285 dottori che non svolgono altre prestazioni oltre quelle rese nelle trentotto ore di orario settimanale.

I medici italiani occupano la parte bassa della classifica sugli stipendi: la busta paga lorda annua è di 81.100 euro. I più pagati sono i professionisti olandesi: 158mila euro, seguita da tedeschi (147.400), inglesi (131.600), svedesi (86.300) e francesi (85.200). Peggio degli italiani i medici pubblici spagnoli (78.400), quelli greci (55.400) e infine i polacchi (35.900). Tutti questi numeri sono diventati mesi fa anche una puntata di DataRoom, il programma di Milena Gabanelli in streaming sul Corriere della Sera.

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