Le aziende sarde sulla via della seta: vini Siddùra, mercato da 140 milioni

I ristoranti con le lanterne rosse appese e le imitazioni di giocattoli non sicuri sono ormai segnali superati e scontati. Le prove che la Cina è non solo sempre più vicina, ma incastonata – oltre che nelle nostre città – nell’economia europea, sono le moltissime aziende che puntano a sbarcare in quei mercati. E la Sardegna non resta indietro.

A voler percorrere la via della seta sono in tante, soprattutto le top player dell’agroalimentare e del mondo del cibo. Solo poche settimane fa Latte Arborea ha inaugurato la sua missione in Cina e nel Sud Est asiatico a caccia di nuovi mercati, ora è la volta di Siddùra, cui si sono spalancate le porte di un giro d’affari di 140 milioni di dollari.
Nel mezzo ci sono gli innumerevoli progetti di internazionalizzazione finanziati dalla Regione Sardegna con il piano triennale di internazionalizzazione 2015-2018 da 16 milioni, esteso ora al 2020, e con le risorse dell’assessorato del Turismo, che hanno agevolato e finanziato lo sbarco in Asia di circa duecento aziende.

I vitigni Siddùra

A catalizzare in particolare l’attenzione dei cinesi negli ultimi anni, oltre ai poli tecnologici e alle società sportive, sono i vini italiani. Un successo dovuto anche all’aumento della fascia della popolazione con più alto reddito, sempre più interessata ai vini di qualità superiore e considerata ormai il mercato del futuro a livello mondiale per l’export enoico. Secondo il tradizionale rapporto stilato dall’Istituto del Vino dell’Università di Geisenheim per il Prowein Business report 2018, da qui al 2021 il popolo cinese sarà quello che contribuirà maggiormente all’acquisto di vino a livello mondiale.

Così, per una cantina che produce un Vermentino di Gallura in ascesa nei punteggi mondiali (97 punti su 100 nella competizione mondiale), la vittoria della medaglia di platino al “Decanter Asia Wine Award” con il suo Spèra è uno sprint certo. Non solo, il Vermentino è stato selezionato e ha partecipato a una masterclass in Asia, riservata alle eccellenze enologiche mondiali: un’opportunità offerta solo a sei vini in tutto il globo. Anche James Suckling, l’enologo di riferimento del mercato cinese, ha promosso a pieni voti i vini della cantina di Luogosanto, caratterizzati dall’attenzione per tutta la filiera.

Siddùra ha già fissato un vessillo in Oriente, scegliendo per primo il Giappone, dove nel 2019 – è attesa la ratifica il prossimo dicembre – entrerà in vigore l’Accordo di partenership economica (EPA) Giappone-Ue. Il più grande accordo di libero scambio mai siglato tra due Paesi, che spalanca le porte a un flusso che sulla carta vale un terzo del Pil mondiale.

Mar. Pi.

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