È blindato il tavolo ristretto sul comparto ovi-caprino in corso nella sede dell’assessorato dell’Agricoltura in via Pessagno a Cagliari. Dopo le proteste e gli episodi di cronaca l’attenzione è alta e nessuno dei non ammessi al tavolo può varcare i cancelli.
Un piccolo gruppo di allevatori, arrivati da diverse zone della Sardegna, attende fuori gli esiti dell’incontro che mette insieme i rappresentanti di tutte le parti: dalla politica ai tecnici dell’assessorato, dalla cooperazione all’industria con le associazioni di categoria e i rappresentanti del credito. Presente anche il Consorzio di tutela del Pecorino romano.
Al centro della riunione un documento di sintesi, su cui si sta lavorando da settimane, su tutta la situazione del comparto. Un articolo, il più dibattuto, riguarda in particolare il prezzo del latte minimo riconosciuto all’allevatore, che sarebbe ipotizzato a 77 centesimi.
Fonti di Coldiretti riferiscono di un clima teso al tavolo: “Non si riesce a trovare un accordo valido perché il prezzo proposto non può essere preso in considerazione – si legge in una nota -. Forte presa di posizione del mondo produttivo che chiede a gran voce di intervenire sulla grave situazione pastorale”.
Mar.Pi.