L’attesa dell’esito del primo tavolo di filiera sul settore lattiero caseario in Sardegna, questa mattina a Sassari in piazza d’Italia, è diventata una protesta a una voce sola. Gli studenti che manifestavano, contemporaneamente in tutto il mondo, per il clima si sono mischiati ai pastori e alle donne che attendevano fuori da Palazzo Sciuti di sapere i nuovi passi avanti nella vertenza latte. Una moltitudine di persone ha invaso la più grande piazza dell’Isola.
Al tavolo, convocato dal prefetto del capoluogo turritano, Giuseppe Marani, hanno preso parte il capo di Gabinetto del ministero delle Politiche agricole, Luigi Fiorentino, gli industriali del settore caseario sardo, il Consorzio di tutela del pecorino romano, Coldiretti, Legacoop Sardegna, Assolatte, e una rappresentanza dei pastori. L’istituzione del tavolo di filiera era stata richiesta dagli allevatori e dagli industriali nel corso degli incontri che si sono susseguiti nelle scorse settimane per stabilire l’accordo sul prezzo del latte.
L’obiettivo sarà quello di monitorare l’andamento del mercato e delle produzioni per evitare che in futuro si creino nuove situazioni di crisi come quella che ha portato alla clamorosa protesta dei pastori e al blocco del settore per settimane. Tra le questioni da affrontare in questo confronto, che arriva il giorno dopo la serrata dei caseifici e la manifestazione per la legalità e contro gli assalti alle autocisterne del latte, anche al riforma del settore a partire dalla riorganizzazione dei consorzi di tutela delle tre produzioni lattiero casearie Dop sarde: Pecorino romano, Pecorino sardo e Fiore sardo.
Mar.Pi.