Latte, nasce ‘cantiere unitario’ di filiera: il Consorzio del Romano cambia volto

Lo avevano già chiesto a gran voce in più occasioni, lo hanno anticipato due giorni fa all’ultima assemblea di Tramatza e lo hanno ribadito oggi alla riunione del primo tavolo di filiera, battezzato dai componenti stessi “Tavolo Sardegna”: per i pastori, il Consorzio di tutela del Pecorino romano è da azzerare.

E così è scritto nel verbale del tavolo che si è svolto in Prefettura a Sassari, uno dei primi tre punti stabiliti e condivisi da tutti gli attori della filiera, è che “lo statuto e il disciplinare del Consorzio andranno rivisti”, si legge nel documento. Tutte le parti dovranno dunque presentare, entro la prossima settimana (il 22 marzo), le proposte di modifica al ministero delle Politiche agricole e forestali.

L’incontro, che doveva servire “per avviare, attraverso un confronto con il Consorzio del Pecorino romano, un percorso volto a una maggiore apertura del Consorzio all’esigenza della filiera produttiva e ad arrivare in tempi rapidi a un accordo”, è l’avvio di un percorso: “Oggi sai apre un cantiere unitario per il rilancio della filiera”, ha sottolineato il capo di Gabinetto del Mipaaf, Luigi Fiorentino. Il ministero organizzerà in Sardegna – è stato comunicato ed è scritto nel verbale – una giornata di approfondimento sullo statuto e sui meccanismi di funzionamento del Consorzio, rivolta a tutti gli attori della filiera.

Il presidente Salvatore Palitta e gli altri rappresentanti del Consorzio hanno espresso “la disponibilità al coinvolgimento degli attori della filiera anche in forme nuove rispetto al passato, compresa la partecipazione alla redazione del nuovo piano di programmazione”, si legge nel documento.

Gli altri due punti del documento riguardano la questione delle quote di produzione con la possibilità (da valutare tecnicamente) di trasferirne in parte ai pastori, e sulla necessità l’esigenza di una condivisione di dati certi  e di individuare una figura manageriale in grado di rilanciare il Consorzio. Quanto ai dati sulla produzione di latte e formaggio, il capo di gabinetto del ministro e il prefetto, Giuseppe Marani, hanno segnalato che sono pubblicati ogni mese sul sito del Consorzio e comunicati tramite l’Ismea.

Mar. Pi.

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