Latte, il ministro Centinaio a Rai Uno: “Obiettivo arrivare oltre l’euro al litro”

“Sono necessarie misure strutturali per portare il prezzo del latte ovino a un euro”, lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ospite della trasmissione ‘Uno Mattina’ della Rai. “A un euro ci si arriva, ma in base alla richiesta e al prezzo di mercato al quale il pecorino deve arrivare – ha rilevato il ministro – e quindi le industrie di trasformazione ci dicono che ora non riescono ad arrivarci. Con tutte le operazione che mettiamo in campo, l’obiettivo è appunto arrivare oltre l’euro che chiedono i pastori”.

Centinaio ha quindi citato la proposta di “nominare un prefetto che si occupi di gestire, analizzare e fare indagini sui potenziali abusi, controllare eventuali violazioni della legge da parte della filiera. Noi stiamo parlando di una Dop, una eccellenza della nostra enogastronomia. Se ci fosse latte, come dice qualcuno, proveniente dalla Romania, allora sarebbe un problema. E quindi è giusto fare i controlli”.

L’obiettivo di andare oltre l’euro al litro che chiedono i pastori è stato già fissato dalla Regione, che ieri con il vice presidente e assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha annunciato un incontro per domani con il mondo del credito: “Martedì 19 febbraio è in programma una riunione con tutti gli istituti bancari coinvolti sul tema del prezzo del latte e nello stesso giorno la Giunta approverà una delibera per tracciare il percorso con l’obiettivo di portare il prezzo del latte oltre l’euro”.

Il ministro ha inoltre osservato che “in questo momento c’è un problema”, riferendosi alla “non richiesta del mercato” e alla conseguente “produzione al di sopra delle richieste” e al calo del prezzo. Per Centinaio è “interessante” la proposta di 72 centesimi per i mesi di febbraio, marzo e aprile per poi arrivare a novembre con un saldo che prende in considerazione il prezzo medio del latte da novembre dello scorso anno a questo. A questa proposta, ha aggiunto, “si affiancano quelle strutturali di filiera”. Questo, ha concluso, “è quello che il Governo, che tuttavia è estraneo alla questione che è strettamente di rapporto tra produzione e industria, mette sul tavolo ma sembra che non sia sufficiente. I dati Ismea ci dicono che il prezzo minimo sarebbe di 74 centesimi”.

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