Latte, il confronto si sposta a Roma: dalle 12 il tavolo sugli 80 centesimi

Si sposta a Roma il tavolo sul prezzo del latte: l’appuntamento è alle 12 nel dicastero delle Politiche agricole, in via XX Settembre. Il ministro Gian Marco Centinaio è il padrone di casa, ma esercitano da arbitri anche il premier Giuseppe Conte e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che dalla Sardegna porta in dote un tesoretto da 16 milioni su un totale di 50 coi quali verrebbero pagate le eccedenze di pecorino romano, in caso di accordo tra pastori e industriali.

Il tavolo di oggi parte dagli 80 centesimi di “retribuzione minima”, come scritto nella controproposta approvata martedì dagli allevatori dell’Isola riuniti a Tramatza (nella foto). I pastori hanno innanzitutto ritoccato al rialzo il prezzo fissato sabato scorso nel vertice di Cagliari, in Prefettura, e chiuso sui 72 centesimi. Una proposta considerata da subito “insufficiente” per l’assenza di garanzie sul futuro.

Nel documento di Tramatza, infatti, si mette nero su bianco il percorso per la maggiorazione del prezzo attraverso una griglia in cui il costo del latte viene fissato in automatico a seconda delle quotazioni del pecorino romano. Quindi: gli 80 centesimi verrebbero corrisposti quando il formaggio vale sei euro al chilo, cioè il prezzo attuale. L’obiettivo è arrivare a un euro per un litro di latte, man mano che le eccedenze del ‘romano’ saranno ‘smaltite’ grazie all’investimento pubblico di 50 milioni.

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Ieri, per dimostrare l’unità della categoria, i pastori hanno ripreso i blocchi stradali (leggi qui). Le manifestazioni sono state soprattutto un segnale agli industriali da cui dipende l’esito del vertice odierno al ministero delle Politiche agricole: il tavolo può saltare solo se gli imprenditori del latte bocciano la controproposta di Tramatza. Ma gli allevatori, stavolta, non sono disposti ad arretrare e anzi hanno fatto capire che potrebbero continuare a oltranza la mobilitazione. Quell’onda bianca cominciata il 7 febbraio, quando migliaia di litri di latte hanno cominciato a essere buttati in strada.

GUARDA IL VIDEO: La protesta negli ovili. Il latte? “Meglio ai maiali che agli industriali”

 

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