L’agenda di Assarmatori arriva a Roma: “La ripresa passa dal settore marittimo”

“Fare presto e fare bene”. È questo l’invito che l’Assemblea annuale di Assarmatori ha rivolto al Governo a proposito della stesura definitiva del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, da inviare all’Unione Europea entro la fine dell’anno. Obiettivo: sostenere e rilanciare l’economia del Paese.

“Assarmatori è consapevole della complessità della prova che sta affrontando il Governo e in particolare la ministra Paola De Micheli e ne apprezza lo sforzo e l’impegno – dice il presidente Stefano Messina -. Occorre fare presto perché non possiamo rischiare un ritardo che metta a rischio programmi fondamentali per la ripresa dell’Italia. Occorre anche fare bene perché l’assalto alla diligenza che da più parti si sta paventando non deve in alcun modo depotenziare o peggio derubricare misure decisive per un trasporto marittimo sempre più sostenibile come i programmi per il rinnovo delle flotte dei traghetti del corto e lungo raggio, lo sviluppo del cold ironing nei porti e quelli, che coinvolgono anche lo shipping, nei progetti di nuova mobilità ad idrogeno”.

Ancora dalla nota del presidente Messina: “Nelle bozze fin qui circolate del Pnrr non solo c’è il riconoscimento del trasporto marittimo come infrastruttura strategica del Paese al pari della rete ferroviaria e stradale, ma sono previste cifre considerevoli”. In particolare: “Due miliardi per rinnovare le flotte dei traghetti del corto e lungo raggio per una navigazione più green, oltre un miliardo per l’elettrificazione delle banchine nei porti e 3 miliardi per lo sviluppo della mobilità ad idrogeno. Cifre che, grazie alla leva finanziaria e agli investimenti degli armatori, possono moltiplicarsi”. Per il presidente di Assarmatori si tratta di “un’occasione unica per il trasporto e per l’intera economia perché lo shipping è uno dei comparti che ha maggiore impatto sull’economia del Paese, come dimostra una ricerca realizzata per l’associazione da Nomisma, secondo la quale il nostro cluster è al quarto posto per capacità di attivazione economica nella classifica dei 63 settori nei quali è articolata l’economia nazionale. Il che significa che un euro speso nello shipping attiva una produzione di altri 2,96 euro, mentre ogni addetto occupato nel comparto del trasporto marittimo attiva altri 3,64 posti di lavoro nei settori contigui”.

E proprio l’occupazione è l’altro tema su cui ha insistito Messina. “Entro febbraio l’Italia dovrà recepire l’indicazione della Commissione europea che ha chiesto di estendere ai marittimi imbarcati su navi delle altre bandiere europee gli sgravi contributivi sul costo del lavoro concessi dalla legge 30/98 (istitutiva del Registro internazionale). Ebbene, anche questa è una grande occasione da cogliere. La legge 30/98 ha permesso di invertire la tendenza negativa e ha fatto crescere l’occupazione italiana. Tuttavia, negli ultimi anni il numero degli addetti non è aumentato ed il numero delle navi e il tonnellaggio della flotta nazionale faticano a crescere. È evidente, pertanto, che la grande possibilità di crescita dell’occupazione marittima nazionale deriva dall’impiego di personale incentivato dall’allargamento dei benefici alle navi europee”.

[Nella foto il porto di Livorno]

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share