L’Aias conferma gli esuberi: i lavoratori pronti a dure forme di protesta

Nessuna buona nuova in commissione Sanità per scongiurare gli oltre 130 licenziamenti annunciati dall’Aias in Sardegna. L’Associazione italiana assistenza spastici, e il direttore Vittorio Randazzo, ha ribadito che “i tagli, dolorosi ma necessari, sono una scelta obbligata imposta dai requisiti regionali sulle prestazioni e sulle dotazioni di personale”.

I lavoratori e i sindacati, che questa mattina hanno inscenato un presidio davanti al Consiglio regionale in concomitanza con le audizioni in commissione, sono pronti a forme di protesta più dure sia nei confronti della Regione che dell’Aias. Da quanto trapelato i direttori generali di alcune Asl avrebbero ribadito che i pagamenti all’Associazione non sono tutti in ritardo mentre i sindacati hanno chiesto alla Regione di rivedere alcuni tetti sulle prestazioni stabilite recentemente.

Randazzo ha spiegato che “solo con questi esuberi possono essere salvati i restanti posti di lavoro, oltre 800, assicurati dall’azienda. Che all’Aias sia in corso un processo di riorganizzazione – ha chiarito il dirigente – è dimostrato dal fatto che parte degli esuberi potranno essere riassorbiti, con un diverso inquadramento, attraverso le 70 assunzioni già programmate per diverse figure professionali”.

Il direttore ha poi lanciato un appello alla commissione per spingere l’assessorato alla Sanità a dare seguito alle sentenze dei tribunali amministrativi che hanno sancito l’obbligatorietà dell’erogazione dei pagamenti per le prestazioni degli anni passati e per le quali l’Aias vanterebbe un credito di circa 40 milioni di euro.

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