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La tariffa unica sulla continuità aerea costa ai sardi 170 milioni di euro

Si chiamano compensazioni. I sardi pagano le compagnie aeree per garantire la continuità territoriale. Dopo Cappellacci, la Regione paga anche per far arrivare i turisti in Sardegna a prezzi competitivi. Ebbene, la tariffa unica costa ai sardi 170 milioni di euro in 4 anni. Una bella cifra, tale da domandarsi se il gioco valga la candela e se i turisti arriveranno davvero. Lunedì il sito della Regione ha pubblicato (in un formato consultabile ‘decifrabile’ solo dagli addetti ai lavori) i dati sull’aggiudicazione delle singole rotte, con gli importi ufficiali che comprendono quelle compensazioni economiche con le quali la Regione Sardegna paga le compagnie aeree per il rispetto di oneri di servizio pubblico sulle rotte della cosiddetta “Continuità territoriale 1”: quindi verso gli scali di Milano-Linate e Roma-Fiumicino dagli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero.

La più costosa è la Cagliari-Milano, poi c’è Roma

Ed ecco le cifre che indicano quanto costerà ad ogni sardo la continuità territoriale che per nove mesi all’anno equipara i sardi residenti e nativi ai non residenti che vogliono sbarcare nell’Isola. Il costo complessivo è di 170 milioni di euro in 4 anni, visto che il nuovo regime resta in vigore fino al 2017. La Regione garantisce alle tre compagnie aeree aggiudicatarie (Alitalia Cai, Meridiana e New Livingston) 42,5 milioni all’anno. La rotta più costosa per le casse regionali è la Cagliari-Milano Linate: 62 milioni. Segue la Cagliari-Roma Fiumicino con 55 milioni di euro in 4 anni. Entrambe le rotte sono state aggiudicate ad Alitalia Cai con un bando che prevedeva il privilegio per l’offerta economicamente più vantaggiosa. Un’anomalia è sicuramente quella di Roma: la tratta per eccellenza è stata aggiudicata a una cifra inferiore rispetto a Milano. In questo caso è possibile che Alitalia abbia giocato al ribasso temendo la concorrenza di Meridiana o Livingstone e contando comunque sul fatto che la Cagliari-Fiumicino è comunque una rotta economicamente vantaggiosa a prescindere dalle compensazioni economiche.

Meridiana “incassa” 22 milioni in 4 anni per collegare Olbia con la Penisola

Se Alitalia Cai aveva conquistato Cagliari, Meridiana si era tenuta Olbia. Una spartizione annunciata, visto che la compagnia dell’Aga Khan non considerava economicamente vantaggiosa la tariffa unica su Cagliari, mentre ha mantenuto il “monopolio” su Olbia in virtù del fatto che l’aeroporto Costa Smeralda è di proprietà della compagnia aerea e lì c’è anche la base del vettore guidato dall’ad Roberto Scaramella. Ma Meridiana per volare con la tariffa unica per nove mesi all’anno da Olbia su Milano-Linate incasserà 11 milioni e mezzo in 4 anni, mentre ne avrà in dote 10 milioni e mezzo per il collegamento con Roma-Fiumicino. Resta Alghero e l’aeroporto Riviera del Corallo. Qui Alitalia avrà 12 milioni in 4 anni per il collegamento con Milano-Linate e la New Livingstone incasserà 19 milioni per quello con Roma-Fiumicino.

L’assessore Massimo Deiana consulente per il bando della tariffa unica

Ora il problema è che i bilanci economici sulla convenienza della tariffa unica si potranno fare solo dopo i 4 anni di durata del bando di continuità territoriale. Si dovrà capire se i 170 milioni di euro che la Regione deve garantire alle compagnie siano “compensati” a loro volta dal maggior afflusso di turisti nell’Isola grazie a tariffe aeree competitive. In una recente intervista a “La Nuova Sardegna” il neo assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, ha dimostrato di condividere la filosofia della tariffa unica. «Condivido la scelta di applicare un’unica tariffa per residenti e turisti – spiega Deiana al quotidiano sassarese –. Attraversare un ponte in autostrada costa per tutti allo stesso modo. Non vedo perché attraversare i cieli debba avere un prezzo differente. Se poi vogliamo dire che non ci possiamo permettere di spendere 50 milioni all’anno per garantirla è un altro discorso. Ma come per la convenzione Tirrenia, anche in questo caso ci troviamo davanti a un accordo firmato nel 2013 che scadrà nel 2017. La nostra possibilità di intervento per il presente è limitata. Ma da ora possiamo lavorare a un sistema più funzionale per il futuro».

E d’altronde difficilmente Deiana avrebbe potuto dire qualcosa di diverso. In veste di consulente della giunta Cappellacci ha contribuito alla redazione tecnica del bando stesso. Va anche detto, per la verità, che Deiana, nella sua veste di professore ordinario di Diritto dei Trasporti dell’università di Cagliari, aveva avuto un ruolo di consulente anche presso il precedente assessorato ai Trasporti, quando alla guida c’era Sandro Broccia. Dopo che la competenza sulla redazione dei bandi della continuità territoriale è passata alla Regione, la politica scarseggiava di competenze interne. Ora l’assessore è un tecnico nel vero senso della parola. Vediamo se cambierà qualcosa.

Giandomenico Mele

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