La Rinascita, è l’oasi felice dei pastori: 97 centesimi per un litro di latte ovino

Novantasette centesimi per un litro di latte ovino. Non è una richiesta, ma il prezzo finale che con l’ultimo conguaglio di questi giorni verrà pagato ai pastori dalla società cooperativa La Rinascita. Bisogna arrivare sino a Onifai, la strada da percorrere è la provinciale 25. Si trova lì il caseggiato bianco dove portano il latte 130 soci-allevatori. Un’oasi sarda del prezzo alto, ben oltre i 74 centesimi ottenuti dopo l’onda bianca di febbraio, quando molte migliaia di litri sono state versate in strada perché “il latte è meglio buttarlo anziché farcelo pagare una miseria”, suonava il leit motiv della protesta.

Il modello virtuoso de La Rinascita vale quasi sessant’anni di storia: era il 26 ottobre del 1960 quando nasce la cooperativa, fondata da diciotto soci, tutti di Onifai. Il pascolo è quello attraversato dal fiume Cedrino che dà nome all’omonima valle estesa da Onifai a Galtellì, Irgoli, Loculi e Orosei, tutti Comuni da cui arrivano gli attuali 130 soci della cooperativa. Il presidente è Francesco Succu.

A La Rinascita il latte è stato pagato un euro e 25 centesimi nel 2015; un euro e 05 nel 2016; 96 centesimi nel 2017. Di qualche giorno fa la chiusura del bilancio e di nuovo un piccolo ritocco in positivo, malgrado la crisi del comparto: sul 2018 i pastori incasseranno 97 centesimi al litro, dopo essere partiti da una base di 75.

Nella srl di Onifai funziona così: “A gennaio, quando cominciamo a dare gli acconti e succede ogni 10 del mese, paghiamo il latte a prezzo di mercato. Poi facciamo un primo conguaglio il 30 settembre e un altro ad aprile dell’anno successivo”. I conguagli servono per valutare l’andamento delle vendite e aumentare il prezzo, con effetto retroattivo. In buona sostanza, nelle due scadenze dell’autunno e della primavera ai soci-pastori viene pagata la differenza tra il valore del primo acconto e il prezzo aggiornato. Così per tutti i litri di latte conferiti al caseificio.

La Rinascita produce formaggi pecorini e caprini, con vendita diretta, anche online. Il giro d’affari è rappresentato in gran parte dai pecorini, di cui un 30 per cento è ‘romano’, mentre la restante offerta è di caciotte e semicotti. La quantità di latte lavorato ammonta a quasi 3 milioni di litri, che sono una parte minima rispetto alla produzione totale regionale, pari a 315 milioni. Tuttavia nel suo piccolo la società cooperativa di Onifai è riuscita a mettere insieme esattamente i due ‘ingredienti’ che servono per stare in un mercato competitivo e globalizzato. Ovvero, tutela del prezzo e produzione differenziata.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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