La Finanziaria 2019 azzera il buco della sanità: tutti i conti del risanamento

Con la Finanziaria 2019 viene azzerato il buco della sanità. Il conto economico che nell’Isola riporta in pareggio il costo dell’assistenza medica e ospedaliera è stato illustrato oggi dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dall’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, che oggi hanno convocato una conferenza stampa a Villa Devoto per presentare la nuova manovra, l’ultima del mandato quinquennale cominciato nel 2014.

La sanità sarda torna in pareggio attraverso il bilancio pluriennale allegato alla Finanziaria 2019. L’ultima tranche del deficit verrà pagata nel 2021 con un importo di 72 milioni e 664mila euro. Si tratta della cifra più bassa iscritta nel documento finanziario, a fronte dei 328.371.988 euro spesi nel 2015, anno in cui la Giunta ha cominciato il percorso di risanamento, come negli obiettivi di governo contenuti nel programma elettorale col quale il centrosinistra vinse le Regionali del 2014.

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Pigliaru ha detto: “Tutto, finalmente, è stato riportato in ordine. Quando nel 2014 siamo stati eletti, la spesa sanitaria era fuori controllo arrivando a ‘consumare’ il 45 per cento dell’intero bilancio regionale. Anno dopo anno, attraverso un’operazione virtuosissima, abbiamo trovato le coperture per ridurre il deficit evitando il commissariamento nazionale che, come accade nelle regioni a statuto ordinario, avrebbe significato un intervento lacrime e sangue. Noi siamo intervenuti da soli, e senza aumentare le tasse né i ticket”.

Come risulta da una tabella allegata alla Finanziaria 2019, dopo i 328.371.988 euro del 2015, l’anno successivo la Giunta ha continuato a coprire il disavanzo con altri 297.625.119 euro. Nel 2017, il passivo, ancora a quota 680 milioni, è stato ulteriormente ridotto con una spesa di 232.011.536 euro. Quest’anno la copertura è pari a 206.259.400 euro. Nel 2019, con la manovra presentata oggi, ci sono a bilancio 167 milioni e 770mila euro. Nel 2020 ecco altri 121 milioni e 270mila euro per arrivare ai 72 milioni e 664mila del 2021.

Paci ha sottolineato: “Il disavanzo, come noto, è una conseguenza della spesa non controllata. In Sardegna, per troppi anni, c’è stata l’abitudine di spendere cifre ben più alte rispetto ai costi standard, in media tra i 330 e i 350 milioni, senza che ciò si traducesse nel miglioramento dei servizi. Semplicemente era diffusa una cattiva gestione, ricaduta sempre sui contribuenti sardi. Noi, nel tempo, abbiamo fatto un’operazione diversa mantenendo la spesa nei livelli di efficienza indicati appunto dagli standard nazionali, pur con piccole variazioni derivanti dal fatto che la nostra Isola, per la sua bassa densità abitativa, non può fare a meno dei piccoli ospedali nelle aree più periferiche”.

Nei giorni scorsi sui conti della sanità è scoppiata la polemica per i 10 milioni iscritti nelle poste di bilancio. “Non è stato acceso alcun nuovo mutuo – ha chiarito Paci rispondendo indirettamente ai Riformatori che hanno sollevato il caso -: semplicemente abbiamo rateizzato, in dieci anni, con tasso di interesse a zero, i 260 milioni dei cosiddetti ammortamenti non sterilizzati e derivanti dalle precedenti gestioni”. Sono somme impegnate dalle Asl con fondi regionali per fare investimenti. Sino al 2011, tali importi non andavano iscritti nel bilancio: quando sette anni fa è invece scattato l’obbligo, si sono accumulate altre passività, a cui la giunta Pigliaru ha dato soluzione con la rateizzazione.

L’assessore alla Programmazione ha chiarito ancora: “Conti in ordine non significa che tutti i problemi della sanità sarda sono risolti. Ma non avere più il problema del deficit resta un grandissimo traguardo raggiunto da questa Giunta e da questa maggioranza”. A domanda precisa su quanto la asl unica Ats abbia inciso nella percorso di risanamento, Pigliaru, che per unificare le aziende sanitarie si è battuto in maggioranza, ha detto: “Approfondiremo il tema nei prossimi giorni, con altri numeri. Di certo senza l’Ats non sarebbe stato possibile raggiungere l’azzeramento del deficit, ottenuto anche grazie a manager con elevatissime competenze”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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