La Commissione sostiene l’assessora: “Tavoli latte devono tornare in Regione”

“Gli allevatori non devono essere ricevuti in Prefettura o in Questura, il luogo naturale per il tavolo del latte è l’assessorato regionale dell’Agricoltura alla Regione, fermo restando che tutti coloro che hanno partecipato ai precedenti incontri devono essere presenti agli incontri futuri”. Piero Maieli, presidente sardista della Quinta commissione (Attività produttive) del Consiglio regionale, che ha competenza in materia di agricoltura, sostiene con forza la proposta dell’assessora regionale Gabriella Murgia di riportare il tavolo sul latte sotto il controllo della Regione. Maieli lo spiega ufficialmente in una nota e lo ribadisce dialogando con i pastori sul gruppo di Facebook ‘Pastori di Sardegna’ che ha ormai catalizzato l’attenzione su questi temi.

Una posizione che non piace ai pastori che ormai non si fidano più di anni di vertici “inutili e chiusi con un nulla di fatto” e che hanno fissato la loro posizione ieri spiegando di considerare il prefetto e il ministro come garanti. (nella foto il primo tavolo di filiera a Sassari a marzo)

LEGGI ANCHE: Pastori, no alla proposta dell’assessora: “Il tavolo sul latte resti in Prefettura”

Intanto Maieli, che ha chiuso il ciclo di audizioni sulla vertenza latte in Commissione, traccia la strada su cui si baserà la proposta che scaturirà dal parlamentino da condividere con l’assessorato regionale all’agricoltura. L’obiettivo finale è quello di garantire ai pastori la giusta remunerazione per il loro lavoro: “Stabilire un prezzo politico per il latte non va bene. Sono convinto, invece, che occorra riconoscere la dignità che merita alla materia prima. I formaggi sardi devono diventare competitivi sul mercato mondiale come capita ad altre produzioni storiche dell’agroalimentare italiano”, spiega il presidente.

Maieli, alla luce delle audizioni effettuate dalla Commissione, invoca certezze, prima di tutto, sui dati della produzione: “Abbiamo bisogno di una programmazione a lungo termine, penso a un piano quinquennale per la pastorizia. Per far questo, però, è necessario ragionare su dati certi che nessuno, finora è stato in grado di fornire. La sovraproduzione di pecorino romano è la causa del crollo del prezzo del latte. Il mercato va governato”.

Mar.Pi.

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