Il Covid affonda l’economia dell’Isola. Bankitalia: ‘Pil a picco, crolla il turismo’

Impatto devastante del Covid sull’economia dell’Isola nei primi mesi del 2020. Con il Pil che potrebbe diminuire del 10 per cento. Lo dice il rapporto annuale della Banca d’Italia sulla situazione in Sardegna.

Inevitabile, visto che il lockdown ha riguardato i due quinti del valore aggiunto dell’industria manifatturiera e oltre il 20 per cento nei servizi. Gravi le ripercussioni sul lavoro: “Soprattutto per la forte presenza – ha detto il direttore della sede di Cagliari della Banca d’Italia – di ‘stagionali’ nel settore del turismo”.

E proprio il settore più colpito può essere la chiave della ripresa in tutta l’economia della Sardegna. La riduzione delle prenotazioni per le vacanze si aggira intorno al 50 per cento. A risentirne maggiormente dovrebbe essere il turismo internazionale. Colpiti hotel, ristoranti, locali notturni.

Stress finanziario per le imprese: le aziende sarde a rischio liquidità nei settori chiusi sono pari quasi a un quarto. L’emergenza ha colpito soprattutto le produzioni metallifere e l’edilizia. Per quanto riguarda il lavoro, l’Inps – si legge nella relazione – stima che ci siano 66mila dipendenti senza “copertura” di ammortizzatori. Circa 111mila i sussidi erogati nei confronti dei lavoratori autonomi con il bonus di 600 euro.

Nel primo trimestre l’occupazione è diminuita del 2,1 per cento. E, alla fine di maggio, il numero dei nuovi contratti era inferiore di circa 44mila rispetto allo stesso periodo del 2019, oltre il 49 per cento in meno. Sono stati mesi in cui le famiglie hanno frenato anche sul fronte dei crediti: poco dinamico il mercato degli immobili e quello delle spese durevoli.

“Se ci dovesse essere ripresa – ha detto Fasano – le ripercussioni si estenderebbero a tutta l’Isola. Forse è il momento giusto per trovare in generale fonti alternative al carbone e accelerare il processo già in atto”.

Il rapporto prende in esame anche le iniezioni di risorse per il sistema sanitario con l’aumento del 15% dei posti in terapia intensiva. Ma attenzione: la Banca d’Italia avverte che ci saranno ripercussioni sui bilanci dei Comuni sardi “che dovranno sostenere perdite di feriti a fronte di spese in gran parte incomprimibili”.

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