Igea, piano industriale da 160 milioni. Pigliaru e Piras: “Salvataggio compiuto”

“Un piano industriale ambizioso, in linea con le strategie decise dalla Giunta e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati”. Così il presidente Francesco Pigliaru, e l’assessora all’Industria, Maria Grazia Piras, hanno presentato oggi il documento programmatico della spa Igea per il quadriennio 2018-2021 con un investimento di oltre 160 milioni di euro. La società in house è stata presa in carico dall’Esecutivo a inizio legislatura, quando si trovava “in stato di profonda crisi economica, finanziaria e produttiva: in questi anni l’abbiamo risanata”.

“Oggi – ha detto Pigliaru – certifichiamo la storia di un grande successo: il risanamento di Igea. Un successo che dimostra come la buona politica, lontana dai clientelismi, capace di decisioni ponderate e supportata da coraggio amministrativo, raggiunge i risultati voluti, nell’interesse generale. All’inizio del nostro mandato abbiamo fatto una scelta risoluta, prendendo in mano IGEA in una situazione disastrosa. Abbiamo riconosciuto l’importanza della missione a cui questa società era destinata per tutto il territorio e per la Sardegna e l’abbiamo rimessa in condizione di fare cose indispensabili: le bonifiche e la messa in sicurezza dei siti minerari. Il risultato ora è che molte bonifiche sono partite, Igea conta trecento occupati e le prospettive sono molto positive. Abbiamo accompagnato il risanamento della società scegliendo le persone giuste e contando sulla collaborazione preziosa dei lavoratori. La ripresa del territorio e la valorizzazione dei siti ex minerari non può prescindere dalle bonifiche. Il risanamento ambientale consente di restituire alle comunità aree che possono diventare produttive. Abbiamo iniziato a farlo a Furtei, ma non solo. Penso a Sant’Antioco, dove si sta lavorando per iniziare al più presto la bonifica di un’area che ha un grandissimo potenziale di sviluppo turistico. Penso, inoltre, alla messa in sicurezza di molti siti minerari che oggi sono finalmente aperti al pubblico e richiamano decine di migliaia di visitatori. L’obiettivo è ampliare questo tipo di offerta turistica, con la partecipazione del Parco Geominerario e dei Comuni, ognuno con il proprio ruolo e la propria competenza. IgeaA continuerà a occuparsi della messa in sicurezza dei siti, il Parco e le amministrazioni locali, invece, della gestione turistica. È una strada ancora lunga, ma il pezzo fatto finora ci riempie di soddisfazione”.

Illustrando il Piano, l’assessora Piras ha sottolineato che “ancora molto resta da fare sulla strada del completo risanamento”, ma “è a buon punto l’importante ruolo di Igea nel processo di razionalizzazione delle partecipate facenti capo all’assessorato all’Industria e al più ampio processo di riordino delle partecipazioni regionali, avendo incorporato nel 2017 quattro società in liquidazione da oltre 10 anni e prestandosi a incorporarne altre due entro l’anno”. Ancora l’esponente della Giunta: “Questi risultati sono stati ottenuti grazie anche al lavoro profuso dagli uffici, impegnati sia a supportare l’organo politico nell’attività di indirizzo e controllo analogo sia a fornire direttive strettamente tecniche in ambito minerario. Su questo fronte va evidenziato in particolare che l’azione di rimessa in bonis della società è stata accompagnata da una riorganizzazione e migliore ripartizione delle competenze in capo ai singoli servizi dell’assessorato. A questo si è aggiunta la riconfigurazione progressiva dell’intero sistema convenzionale con la società, lo sviluppo di un sistema di controllo affidato ad un soggetto esterno, selezionato con procedure ad evidenza pubblica, l’adeguamento sul fronte societario alla normativa dettata dal decreto Madia, la nomina di una società di revisione identificata sempre attraverso una procedura pubblica, scindendo così il ruolo del collegio sindacale da quello del revisore. Senza dimenticare l’intensa e molteplice attività che ha visto l’assessorato definire ed accompagnare la società nelle fasi di esodo incentivato del personale, di acquisizione a tempo determinato del personale ex Ati Ifras, nonché nelle molteplici problematiche di cui la società è pressoché quotidianamente investita. Un contributo importante è giunto anche dagli uffici dell’assessorato dell’Ambiente, in particolare per l’attività di coordinamento delle conferenze di servizi relative alle bonifiche dei siti minerari di Santu Miali a Furtei e Montevecchio e dell’area ex Sardamag/Seamag a Sant’Antioco”.

Il piano industriale parte dalla constatazione del riacquisito equilibrio economico, finanziario e patrimoniale di Igea. “La Giunta – si legge in una nota – rilancia la società in una prospettiva di concreto sviluppo con una marcata specializzazione nel campo delle bonifiche, senza perdere la specializzazione mineraria che la caratterizza come massima esperta di messa in sicurezza mineraria, tenendo conto, al contempo, degli impegni assunti dalla Regione in ordine alla gestione dei lavoratori ex Ati Ifras e dei compiti temporanei che sono stati assegnati dalla Giunta o da norme regionali in ordine alla gestione e messa in sicurezza di siti minerari nelle more della loro assegnazione ad un nuovo concessionario”. Alla fine del 2017, “la società Igea, destinata a permanere tra le partecipate regionali, è stata scelta come incorporante delle altre partecipate in liquidazione, la cui chiusura risulta prolungarsi oltre misura a causa soprattutto delle pendenze legali in essere. In particolare, con atto del dicembre 2017, si è provveduto alla fusione per incorporazione in Igea della società Sigma Invest spa, previa incorporazione da parte di quest’ultima delle sue controllate. Finora le incorporazioni hanno portato all’eliminazione dei costi di funzionamento delle società in liquidazione, quantificabili nell’ordine di 200 mila euro l’anno”, spiegano ancora dalla Regione.

Igea ha in custodia, con l’onere di chiusura, oltre 50 siti minerari non più produttivi. “L’iter, particolarmente complesso anche per la posizione geografica di alcuni siti, prevede che la società predisponga, per ogni singolo sito, un progetto di chiusura, comprendente tutte le attività necessarie tra cui l’aggiornamento della rilevazione dello stato dei luoghi e dello stato di attuazione dei lavori di chiusura a cui seguiranno le attività di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ritenute, volta per volta, necessarie. Per ogni progetto di chiusura, Igea regide un Pol (Piano operativo lavori), con le attività da svolgere in un arco pluriennale. La società è attualmente impegnata nella predisposizione del progetto di chiusura e recupero ambientale dei siti minerari, comprensivo di cronoprogramma di attuazione, che verrà presentato nei prossimi mesi alla Giunta Regionale”.

Igea è proprietaria di un ingente patrimonio immobiliare, composto da oltre 3.500 cespiti, di cui il 40 per cento sono fabbricati e il 60 per cento terreni, ubicati prevalentemente nell’Iglesiente, nell’Arburese e nel Guspinese. Nel 2015, “nell’autorizzare il piano industriale al fine del concordato preventivo, la Giunta ha acconsentito a che Igea avviasse la vendita mediante procedura di evidenza pubblica dei beni immobili (terreni e fabbricati) non strumentali immediatamente liquidabili, per un importo base di 9,7 milioni di euro. La procedura di vendita, inizialmente svoltasi nel 2016, è oggi in corso di valutazione presso la Soprintendenza ai Beni Architettonici per i provvedimenti di competenza. Appare evidente – spiegano ancora dalla Regione – che il patrimonio immobiliare è da un lato fonte potenziale di flussi finanziari positivi se venduto o messo a rendita e dall’altro può diventare motore di sviluppo per la particolare ubicazione di alcuni beni in aree di pregio o turistiche, ove adeguatamente valorizzato. Anche su questo aspetto, la società su incaricato dell’assessorato all’Industria, sta elaborando un articolato piano di razionalizzazione del proprio patrimonio immobiliare”.

La copertura finanziaria del Piano Industriale – per 134 milioni di euro – deriva dagli stanziamenti del Bilancio regionale 2018-2020, in particolare nei capitoli di spesa dell’Assessorato dell’Industria (per quasi 131 milioni di euro) e dell’Assessorato dell’Ambiente (per circa 4 milioni di euro). Tali risorse, in coerenza con la nuova mission affidata a IGEA, sono legate proprio alle attività di bonifica. Dal punto di vista finanziario, i principali impegni di Igea saranno appunto la bonifica del sito di Santu Miali a Furtei, per la quale sono previsti lavori pari a 67,7 milioni di euro. Altra attività di rilievo è il proseguo della messa in sicurezza e chiusura e recupero ambientale degli oltre 50 siti minerari propri di IGEA, che vedrà impegnata la società in un arco temporale di medio/lungo periodo, con una previsione di circa 68,7 milioni di euro.

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