Finanziaria attesa in Aula il 4 dicembre, Anci: “Avanti su lotta accantonamenti”

È attesa per il 4 dicembre prossimo, nell’Aula del Consiglio regionale, la Manovra finanziaria 2019-2021. Concluso il ciclo di audizioni introdotto dalla relazione dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, e proseguito con i pareri delle parti sociali e datoriali, domani la Terza commissione (Bilancio) comincerà la discussione generale. Già stabilita la tabella di marcia per l’iter che porterà il documento finanziario in Aula: il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per il 17 novembre, e saranno esaminati e approvati entro il 23, termine ultimo per il via libera della Commissione, il primo giorno utile per l’esame della manovra in Aula sarà dunque martedì 4 dicembre.

Il vice presidente della Regione, Paci, davanti ai commissari del parlamentino ha insistito sulla battaglia sugli accantonamenti: “Non abbiamo inserito 285 milioni su 535 milioni di accantonamenti, perché non sono dovuti e senza un’intesa proseguiremo su questa linea, auspicando una battaglia unitaria dell’intera Sardegna per difendere l’Isola da quella che definisco ‘un’autentica truffa di Stato’”.

Sostanzialmente positivo il giudizio dei sindacati e dei rappresentanti di categoria, tra le voci critiche quelle del vice presidente di Confapi Sardegna, Giorgio Del Piano, che a chiesto una Finanziaria più coraggiosa con “misure eccezionali a sostegno delle imprese e del mercato”, così come il presidente di Confcommercio, Alberto Bortolotti. Deluso il numero uno di Confindustria regionale Alberto Scanu, che ha lamentato la mancanza di “elementi di crescita e spending review”.

“Parzialmente positivo” il giudizio del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha ribadito le critiche per la decisione a suo tempo assunta dalla Giunta “per il ritiro dei ricorsi in materia di entrate e pendenti davanti alla Corte Costituzionale”, ribadendo però il “convinto sostegno nella battaglia per gli accantonamenti”. Le richieste avanzate dall’Anci vanno dall’incremento del fondo unico per gli Enti Locali alla zona franca rurale, un patto di comunità tra Regione e Comuni a favore delle famiglie, stanziamenti adeguati “nella lotta al bello e per il non finito sardo così da offrire case dignitose alle giovani coppie nei paesi della Sardegna”.

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