Finanziaria 2019, 40 milioni per “il ceto medio”. L’ultima parola al Consiglio

Ci sono 40 milioni per il “ceto medio” nella Finanziaria 2019, presentata la scorsa settimana dal governatore Francesco Pigliaru e dal vicepresidente e assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. Sono stati proprio la prima e la seconda carica della Giunta ad annunciare di aver liberato destinato un pacchetto di risorse per le famiglie che non sono in condizioni di povertà e tuttavia hanno spese importanti da sostenere. I 40 milioni non sono stati ancora programmati: l’Esecutivo lascerà libera scelta al Consiglio regionale, cui spetterà convertire in legge la manovra da otto miliardi.

Per Pigliaru e Paci, con “famiglie del ceto medio” si devono intendere “quelle che stanno nel mezzo e per questo spesso nessuno si occupa di loro”. La proposta della Giunta è mettere in piedi “misure che possono spaziare dalle politiche fiscali agli incentivi per la natività, ma anche aiuti per la vita di tutti i giorni, soprattutto quando ci sono figli a carico, non solo piccoli”.

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Franco Sabatini, presidente della commissione Bilancio in Consiglio regionale, non ha ipotesi. “Il punto non è stato ancora discusso, attendiamo che l’Esecutivo ci faccia le sue proposte, poi faremo le nostre valutazioni”. Sabatini una tabella di marcia se l’è già data. Dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio prevista nella seduta di martedì, “convocheremo le audizioni, non appena riceveremo il testo completo della manovra. Quest’anno ci sono molte risorse a disposizione, c’è quindi la necessità di sentire il maggior numero di portatori di interesse. Penso per esempio a tutto il mondo del volontariato, a quello del commercio e dell’artigiano, oltre i sindacati e le associazioni di categoria. Ma anche le compagnie barracellari, le associazioni dei sordomuti e dei non vedenti”.

La Finanziaria 2019 lascia immutate le tasse, con addizionale Irpef e Irap che “restano tra i più bassi d’Italia”, hanno annunciato Pigliaru e Paci. I quali hanno fatto il punto anche sulla vertenza Accantonamenti aperta con lo Stato sulle somme chieste da Roma a copertura del debito pubblico nazionale. La Giunta si è rifiutata di pagare le maggiori quote previste dalla Leggi di stabilità approvate dai governi Renzi e Gentiloni: la cifra è stata quantificata in 479,2 milioni ed è contenuta nei ricorsi presentanti davanti alla Corte Costituzionale.

In attesa che Esecutivo e maggioranza apriranno il confronto sui 40 milioni, la Finanziaria 2019, l’ultima di questa legislatura, diventa anche l’occasione per fare bilanci di mandato. Sabatini fa sapere: “Ho chiesto la documentazione per verificare lo stato di attuazione del Reis (reddito di inclusione sociale)”, in vigore dal 2017 e che rientra in un pacchetto di 382 milioni classificato come “Politiche sociali”, lo “stanziamento più alto previsto in Italia“, hanno ricordato Pigliaru e Paci. Sabatini vuole fare il punto anche “sugli investimenti attuati col mutuo Infrastrutture da 700 milioni” e sugli “interventi per l’università: controlleremo i risultati dei fondi destinati a borse di studio, affitti casa e scuole di specializzazione”.

Le audizioni in commissione Bilancio potrebbero cominciare già la prossima settimana. L’approvazione della manovra è invece prevista “entro l’anno”, conclude Sabatini. Che dice: “Certo, non decido io, ma considerando che la Giunta l’ha varata un mese prima rispetto allo scorso anno quando il voto definitivo è arrivato ai primi di gennaio, stavolta possiamo pensare di chiudere entro Natale”.

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