Fase 3, turismo alla guerra dei numeri. “Irrealistiche le previsioni di Solinas”

Qualcuno ha già acceso i motori, altri attendono di capire se è conveniente rischiare, altri ancora hanno deciso di tenere i portoni blindati. La stagione turistica dell’anno Covid non decolla ancora, nonostante i ‘confini’ aperti dallo scorso 3 giugno, almeno ai collegamenti nazionali. E nell’attesa che i viaggiatori riprendano coraggio e gli operatori riescano a convincerli ad arrivare nell’Isola – compito da svolgere necessariamente con il supporto forte dell’istituzione regionale – già cominciano le battaglie sui numeri delle previsioni.

Nessuna polemica, dicono gli albergatori sardi, ma i numeri che il presidente della Regione, Christian Solinas, sta diffondendo in ogni occasione pubblica, non corrispondono alle realistiche aspettative. Solinas ha ipotizzato l’arrivo di due milioni e mezzo di turisti, che sono diventati tre in un’intervista televisiva, sottolineati anche nel dibattito in Consiglio regionale sulla fase 3. La discrepanza è stata notata anche dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus: “Credo che qualcuno faccia confusione fra sbarchi e presenze”.

“Nelle nostre previsioni abbiamo ipotizzato l’arrivo di massimo un milione o un milione e 200mila arrivi da fine giugno a settembre, per un totale di sei o sette milioni di presenze – spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna -. Contiamo di arrivare nella migliore delle ipotesi a un terzo dei turisti dello scorso anno, che si tradurrà in un significativo calo del fatturato globale del settore che lo scorso hanno ha raggiunto quota 2,5 miliardi di euro”.

A far crollare le cifre del comparto sarà la mancanza dei viaggiatori stranieri, a rinunciare alla vacanza nell’Isola sarà il 77 per cento di loro. “A oggi – sottolinea il presidente degli albergatori – sappiamo che non riaprirà circa il 15 per cento delle strutture sarde, ma temiamo che questa percentuale alla fine della stagione sarà raddoppiata”. Sul fronte lavoro la tendenza non appare più felice. Al momento sono state riassunte in tutta l’Isola solo circa 15mila persone, nel picco della sta””Cifregione potremo arrivare a 40mila, in ogni caso la metà degli occupati di una stagione normale”.

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