Piano industriale del gruppo Bper nel mirino dei sindacati. Secondo Fabi, First-Cisl Fisac-Cgil, UIlca e uniSin sono 600 i lavoratori sardi del Banco di Sardegna in prepensionamento. Altri 190 considerati in esubero e rimangono da coprire 410 posti di lavoro. Le segreterie regionali e i coordinamenti aziendali esprimono forte disappunto in particolare “per le delibere che prevedono lo spostamento di lavorazioni dalla Sardegna verso la Penisola”. “È inaccettabile – osservano – che intere lavorazioni vengano inopinatamente spostate da zone depresse del Paese, già di per se povere di opportunità occupazionali, a vantaggio di territori fra i più ricchi di Italia”.
“Il piano industriale che prevede un esubero strutturale di 1300 unità – denunciano i sindacati – si basa su una massiccia uscita di personale e la Sardegna anche questa volta da il maggior contributo con circa 600 persone. Il gruppo Bper per risolvere il problema degli esuberi di Bologna ha deciso di trasferire lavorazioni dalla Sardegna e dal Mezzogiorno, lasciandosi le mani libere per le assunzioni nella provincia di Modena, penalizzando la Sardegna di 350 posti di lavoro che sarebbero potuti essere destinati a giovani sardi. Dopo tanti anni per la prima volta sarebbe possibile assumere nel credito in Sardegna centinaia di giovani, questa opportunità rischia di saltare per una decisione insensata”.
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Per protestare contro il piano i sindacati, dalle 9 alle 13 di mercoledì 9 ottobre, faranno volantinaggio all’ingresso delle sedi del Banco di Sardegna e delle Università di Cagliari e Sassari, comprese le sedi di Nuoro e Oristano del Banco. A Sassari, volantinaggio oltre che davanti alla sede centrale del Banco anche a quella della Fondazione di Sardegna, secondo grande azionista del Gruppo Bper.
La situazione dell’istituto di credito arriva in Consiglio regionale, dove il gruppo di Leu ha presentato un’interpellanza e chiesto l’intervento del presidente della Regione, Christian Solinas: “Il trasferimento – scrive il capogruppo, Daniele Cocco – comporterà l’inevitabile contrazione degli organici del Banco di Sardegna nella regione. E’ necessario garantire la continuità delle attività lavorative in maniera omogenea e capillare con il mantenimento nel tempo del livello occupazionale”. Con l’interpellanza si chiede al governatore di attivare le iniziative necessarie per scongiurare la delocalizzazione dei 600 dipendenti