Energia, la posizione di Legambiente: “No alla dorsale del metano, sì al Gnl”

No alla proroga dall’uscita dal carbone per la Sardegna, no alla dorsale per il metano ma si al Gnl, nella fase di transizione verso il 2025, in attesa di una completa trasformazione del sistema energetico sardo verso la totale conversione alle fonti rinnovabili. È la posizione netta di Legambiente, espressa questa mattina durante una conferenza stampa a Cagliari. La proposta arriva all’indomani delle dichiarazioni dell’assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, che ieri durante un convegno aveva ribadito la posizione della Regione sul rinvio del phase-out  dal carbone (la fase finale della ‘decarbonizzazione’ delle fonti di approvvigionamento dell’energia in Sardegna), sottolineando di aver già avanzato la richiesta ai ministeri competenti per posticipare l’uscita al 2030.

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Ma Legambiente non ci sta: si deve proseguire con il Piano nazionale Integrato Energia Clima Pniec), predisposto dal governo ed attualmente in discussione con le Regioni e abbandonare il piano di metanizzazione dell’Isola, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di una dorsale “promessa da 20 anni ma mai fatta e che ora ha una scarsa credibilità”, sostiene il vice presidente nazionale degli ambientalisti Edoardo Zanchini. “Questo tipo di atteggiamento – sottolinea Zanchini a proposito della proroga alla decarbonizzazione da parte della Regione -, rischia di isolare la Sardegna, di farle perdere ingenti risorse che avrebbero poi ripercussioni sui posti di lavoro. Nella prossima programmazione europea 2021-2027 sono previste delle grosse opportunità per territori che rischiano di più nella transizione come la Sardegna”. “Nelle sue linee principali il Pniec ribadisce l’impegno prioritario di rispettare gli accordi internazionali per quanto riguarda la decarbonizzazione con la chiusura delle centrali a carbone entro il 2025, lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’efficientamento del comparto edilizio e la realizzazione di un importante elettrodotto Sardegna – Sicilia – Continente. Per il gas si propone di accelerare sui depositi costieri di Gnl anche per riconvertire le centrali a carbone”, spiegano i responsabili dell’associazione.

Per Legambiente l’obiettivo sono le rinnovabili: “Lavorare subito con un piano regionale sulle rinnovabili, coinvolgendo in tutto il territorio i portatori di interesse come gli ambientalisti e soprattutto un progetto che indirizzi le risorse della nuova programmazione Ue per le comunità interessate al phase-out del carbone e per creare lavoro attraverso investimenti in rinnovabili, efficienza e sistemi di accumulo”, spiega il presidente del comitato scientifico, Vincenzo Tiana. “Ormai siamo al countdown (conto alla rovescia) per la riduzione delle emissioni che nel 2050 dovranno raggiungere quota zero – ricorda Tiana -. Da subito la Regione definisca una sua strategia aprendo un apposito tavolo chiamando i maggiori esperti. Ci sono importanti elementi da tenere in considerazione”. “Bene invece i depositi costieri di Gnl, ma sempre tenendo presente l’innovazione legata al rispetto dell’ambiente. E poi sarà importante abbinare biometano alla vocazione agricola del territorio. Ma il futuro – ha ribadito il numero due nazionale di Legambiente, Zanchini – sarà nelle rinnovabili”.

Mar.Pi.

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