Dispersione scolastica, ecco i fondi Ue: 16,5 milioni per percorsi di formazione

La Regione investe sedici milioni e mezzo di euro di fondi europei per aggredire la dispersione scolastica. Lo fa alleandosi con il mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese con l’obiettivo di offrire prospettive concrete ai ragazzi dai 14 anni in su che abbiano terminato il primo ciclo di istruzione. Ad annunciarlo è stato Luca Galassi, dell’Autorità di gestione del Por Fse, oggi a Cagliari durante l’evento annuale del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo.

I ragazzi ora possono scegliere tra i percorsi scolastici tradizionali quinquennali e i percorsi di istruzione e formazione professionale che, a pari dei primi, concorrono a ridurre la dispersione scolastica nell’Isola e, come valore aggiunto, contribuiscono a creare un ponte tra il mondo della formazione e il mondo produttivo. “Quando la Giunta si è insediata, per i ragazzi che abbandonavano la scuola non esisteva in Sardegna alcuna misura regionale – ha spiegato l’assessora regionale del Lavoro e Formazione professionale, Virginia Mura – perciò abbiamo da subito istituito i primi percorsi biennali, poi i triennali, e l’anno scorso il quarto anno. Abbiamo perseguito con molta convinzione l’obiettivo di istituire corsi che avessero pari dignità rispetto ai percorsi tradizionali nelle scuole, definendoli sulla base delle esigenze dei singoli territori”.

“I percorsi di istruzione e formazione professionale hanno un’impronta educativa e culturale indispensabile per consentire ai ragazzi di transitare, se lo vogliono, da un sistema all’altro. Fino a non molto tempo fa non c’era un occhio benevolo sulla formazione professionale per i ragazzi. I dati relativi alla dispersione scolastica ci hanno convinto ad investire in percorsi di istruzione e formazione nuovi e complementari rispetto a quelli scolastici e così abbiamo segnato la fine della competizione tra i comparti dell’istruzione e della formazione”, ha sottolineato Mura.

“Da oggi aumentano le opportunità a disposizione di chi vuole conseguire il diploma professionale di Tecnico o la qualifica professionale, grazie a un’offerta ampliata, integrata e differenziata tra agenzie formative accreditate e istituzioni scolastiche di istruzione professionale. Maggiori e migliori occasioni, dunque, per stimolare i giovani a manifestare le proprie attitudini e inclinazioni, misurando il proprio talento con le diverse opportunità proposte dal nuovo Sistema Unitario di offerta formativa, definito sulla base dei modelli europei più efficaci”, ha chiarito Luca Galassi.

“Considero la giornata di oggi il coronamento di un lungo percorso, molto virtuoso, che ci ha restituito tante soddisfazioni in termini di risultati concreti e risposte alle politiche messe in campo”, ha dichiarato l’assessore della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena. “Abbiamo scommesso sulla valorizzazione delle risorse umane, sulle capacità specifiche dei singoli ragazzi, e li abbiamo aiutati nel raggiungimento dei loro obiettivi. Con la collega Virginia Mura abbiamo inoltre lavorato e creduto fortemente nell’utilità dello strumento dell’Osservatorio, che serve a dare una concreta visione di insieme della situazione dei nostri giovani, e del loro percorso. Ogni studente deve avere, e oggi può farlo, la scelta tra la strada dell’istruzione e quella della formazione, e anche questo è garanzia di diritto allo studio”.

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