La difesa dei prodotti di alta qualità e dei marchi Dop e tenere sempre la guardia alta sulla questione dei dazi Usa. Due fronti sui quali anche il Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop è particolarmente attento e due temi trattati in occasione dell’evento di New York #Istandwithitalianfood, organizzato in occasione della quarta settimana della cucina italiana nel mondo, nel prestigioso Institute of Culinary Education. A rappresentare il Consorzio c’erano i vice presidenti, Gianni Maoddi e Leonardo Tilocca per testimoniare l’importanza di un prodotto che oggi interessa oltre 12mila allevamenti, quaranta industrie all’avanguardia, impegnate nelle trasformazione, e un indotto di oltre centomila lavoratori. Ogni anno vengono prodotte circa 30mila tonnellate, pari a un milione di forme, e quasi la metà di queste finisce sulle tavole degli americani.
Per questo motivo è fondamentale difendersi dalle contraffazioni come quella del ‘Romano cheese’ prodotto “ovviamente di imitazione, fatto in America con il latte di vacca – spiega Maoddi – oppure quello importato dal Sud America o dai paesi dell’est Europa, che niente hanno in comune con il Pecorino Romano. La difesa della Dop è un impegno quotidiano del Consorzio”.
È stata l’occasione anche per ricordare un po’ la storia di questo formaggio e per risalire alle sue origini “dobbiamo tornare indietro all’epoca dell’impero romano – racconta Maoddi – quando nella razione dei legionari era presente un’oncia di questo formaggio che dava grande apporto di energia e garantiva lunga conservazione delle sue caratteristiche”. A distanza di duemila anni vengono utilizzati gli stessi ingredienti nei territori del Lazio e della Sardegna, uniche zone di origine riconosciute dal disciplinare di produzione della Dop.