Da oggi gli scarti della macellazione dei bovini prodotti nello stabilimento della Cooperativa produttori Arborea verranno recuperati e trasformati, dando vita a humus utilizzato nella coltivazione di orticole. È il cuore del progetto Prisma, Prodotti innovativi ad alto valore agronomico dal recupero degli scarti di macellazione”, che nasce nell’ambito delle attività di ricerca e innovazione portate avanti da Roberto Lai, del dipartimento di agraria dell’Università di Sassari.
“Con il progetto Prisma parte di questi scarti verranno recuperati e trasformati in prodotti agronomici polivalenti attraverso il naturale processo di “lombricompostaggio”: lombrichi terrestri oligocheti, appartenenti al genere Eisenia, che degradano gli scarti organici messi a nostra disposizione: sangue contenuti gastroenterici e teste. La fase successiva riguarda la sperimentazione in vivaio e in colture di pieno campo all’inizio dell’estate”. Le aziende partner del progetto Prisma sono tre: Cooperativa produttori Arborea (capofila e che mette a disposizione la materia prima), BioSS (per il test sul compostaggio) e Abinsula, (che svilupperà i sistemi tecnologi per la valutazione dei prodotti).
Due, invece, sono gli organismi di ricerca coinvolti: l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e l’Università degli studi di Sassari che, con il dipartimento di Agraria, svolge il coordinamento scientifico del progetto. Il progetto Prisma avrà una durata complessiva di 28 mesi, la conclusione è prevista per il 31 dicembre 2020: ha ricevuto un finanziamento dal Por Fesr di circa 850mila euro per circa un milione e 250mila euro di costi totali, co-finanziati attraverso fondi degli organismi di ricerca e risorse private delle aziende. Attraverso il progetto Prisma è nata, inoltre, una collaborazione con il Banco di Sardegna nell’ambito del Fondo Ricerca e Innovazione al quale l’azienda capofila ha fatto domanda di accesso.